LA STORIA DELLA TORRE

Pare che il nome "Terlizzi" derivi da una locuzione che stava a significare "Terra delle torri": appare allora evidente che, anticamente, il paese doveva essere caratterizzato dalla presenza di un numero rilevante di queste strutture.

la Torre vista dalla Cattedrale e l'edicola campanaria



Alcune torri (oltre naturalmente a quella dell'orologio), ci sono pervenute anche se non in ottimo stato di conservazione: si tratta soprattutto di torri agricole, utilizzate per il ricovero delle greggi, e di torrette di avvistamento.
La Torre dell'orologio, invece, deve aver avuto sorti leggermente diverse: attualmente c'e' chi ritiene che abbia fatto parte dell'antica cinta muraria difensiva del paese e chi invece afferma che poteva essere una torre dell'antico castello.
Comunque, attualmente, dall'alto dei suoi 31 metri, domina incontrastata lo scenario del borgo cittadino, soprattutto grazie alla dotazione, ottocentesca, di un orologio (che con i suoi 3.45 mt di diametro trova pochi eguali in Europa) e dell'edicola campanaria.



il foro ed il meccanismo dell'orologio

l'edicola campanaria



Strutturalmente, la torre ha semplice pianta quadrangolare; e' composta da sei livelli, tutti voltati, ognuno dei quali interessa un intero piano. Le mura della torre sono estremamente spesse: questa caratteristica strutturale, congiuntamente al ritrovamento di antiche testimonianze sulla torre stessa e al confronto con strutture simili di paesi vicini, hanno permesso di datare la sua costruzione all' undicesimo secolo.

Sono frequenti ad ogni livello nicchie, incisioni e balaustre particolari oltre alla finestra (al primo piano) che da direttamente sulla Piazza del Borgo e ad antiche feritoie molte delle quali murate.



una balaustra con la sua colonnina d'angolo



nicchie nei muri della torre



la porta a pian terreno vista dall'interno



la finestra al primo livello vista dall'interno



Siccome, per brevi periodi e probabilmente in concomitanza di guerre, la torre era direttamente abitata dai militi che sorvegliavano le campagne, sono presenti al suo interno piccoli forni, scavati nelle mura, dove venivano riscaldate le cibarie, oltre a condotte in rame per l'approvigionamento dell'acqua e vasche di scolo.



il "forno"



un antico discendente in rame visto da due diversi livelli



una vasca di scolo col relativo tombino