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PERIODO SPAGNOLO, DAL XIV AL SETTECENTO :E' noto che i lunghi secoli di dominazione spagnola non furono felici per il sud d'Italia: i paesi e le contrade
divenivano pura merce di scambio per i vari signori che si avvicendavano al potere, i quali non si curavano affatto di migliorare le attivita' economiche. Nonostante cio', anzi
forse grazie a questo completo disinteresse delle autorita', all'interno dei paesi ci si organizzava, si favorivano gli scambi, si stabilivano gerarchie tra le persone, e queste
non venivano evidenziate che dall'importanza dell'edificio abitato. E' infatti di questi secoli il fiorire di palazzi nobiliari nel centro storico, di dimensioni ovviamente
proporzionate all'importanza del paese, ma pur sempre indicative della vita che vi si svolgeva. Inoltre spesso tali dimore erano accompagnate da piccole cappelle
private, alcune delle quali esistono ancora.
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Nel seicento riprese con ritmo l'espansione extramuraria. Questa interesso' dapprima l'edificazione di conventi: gli
Osservanti con annessa la chiesa di Santa Maria La Nova, gli attuali Cappuccini, l'attuale insediamento dell'Immacolata, la chiesa della Madonna della Stella, talmente
distante dal vecchio centro storico da essere stata raggiunta dall'edificazione solo negli anni sessanta del novecento; poi di insediamenti rurali ed infine (ma siamo gia'
nel settecento) di palazzi di campagna (dei nobili, ovviamente). Sono seicenteschi anche il Palazzo del Sedile, sede del governo della citta', e le torri Lops e Baldassarre, punti di avvistamento rurali ma anche ricoveri per le greggi.
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SARACENO ,
NORMANNO ,
SVEVO ,
UNITA' ,
LA TORRE ,
CONTEMPORANEO