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L'IPOGEO
L'ipogeo della cattedrale di Ruvo altro non è che
un percorso storico-archeologico-architettonico nelle viscere della chiesa.
Pagine di storia che, chiuse da secoli, sono state riaperte dall'architetto
Mauro Civita tra il 1976 e il 1979.
Percorrendo le passerelle, si possono osservare a destra la cisterna circolare di età romana, e (sempre a destra) nel vano murato, una tomba peuceta. Proseguendo in avanti, si
può osservare quella che doveva essere la cripta mai portata a termine
dell'attuale Cattedrale.
Sono visibili infatti i quattro muri perimetrali,
le tre absidi, le monofore sul lato meridionale e le paraste che dovevano
sorreggere una volta mai realizzata.
Nell'invaso della cripta sono anche
presenti i resti di strutture precedenti.
Nel lato Sud della cripta si possono
osservare tre sepolture altomedioevali, delle quali almeno due appartenute
a vescovi ruvesi, mentre nella parte settentrionale è visibile una
piccola traccia di un pavimento a mosaico appartenuto ad una "domus".
Altri resti della struttura romana si possono osservare nell'ipogeo quali:
un rocco di colonna, situato nei pressi dell'ingresso settentrionale della
cripta, e i resti di un altro pavimento a mosaico situati nell'area centrale
dello stesso ipogeo. Nei pressi del pavimento musivo, ma ad una quota più
bassa, sono anche visibili i resti di due cisterne, anch'esse facenti parte
dell'impianto della domus.
Gli scavi hanno rivelato anche la presenza di
alcuni elementi architettonici appartenuti ad un impianto basilicale che
ha preceduto quello attuale. Sono infatti presenti nell'ipogeo, resti di
pilastri circolari e cruciformi e conci affrescati reimpiegati, questi ultimi,
nelle fondazioni della Cattedrale attuale.
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