INTERNO

La pianta della chiesa è patibulata, con tre navate, transetto e tre absidi estradossate. L'impianto è orientato lungo l'asse Est-Ovest, come la maggior parte delle chiese medioevali.
Le vicende costruttive dell'edificio sono da leggersi sui muri, sui conci calcarei, nelle loro dimensioni, nella loro disposizione.
I due lati della navata centrale sono stati realizzati in due diversi periodi. I maestri costruttori di questa chiesa, fattosi largo tra le macerie del vecchio edificio romanico, cominciarono col costruire il lato destro, con pietre di grandi dimensioni e pilastri ben rifiniti che come vediamo sono cruciformi con semicolonne addossate su tre lati.
L'alzato di sinistra, invece, presenta conci molto più piccoli e pilastri semplicemente cruciformi utilizzando a volte, per le basi di questi ultimi, spezzoni di capitelli rovesciati preparati per altri usi. Il tutto è una chiara dimostrazione della scansione dei tempi costruttivi e della fretta (o mancanza di fondi) intervenuta ad un certo momento.
Oltre gli archi di campata, la nave mediana presenta un bellissimo ballatoio pensile le cui grandi lastre calcaree si adagiano su eleganti e ben scolpiti mensoloni. Ancora più in alto, bifore e trifore con arco a tutto sesto, sormontate in asse da piccole monofore, sostituiscono il matroneo, elemento tipico delle Cattedrali romaniche, e danno luce sufficiente nella chiesa. Uno sguardo all'alzato di destra, oltre le monofore che danno nella navata mediana, ci permette di osservare parti di colonne, di medie dimensioni, poste lateralmente a paraste che partono dal basso probabilmente destinati a sostenere una volta a crociera con costolonatura a vista, mai realizzata.
In sostituzione della volta a crociera, si è realizzata una copertura a travi, con manto esterno di chianche (oggi sostituite da embrici e tegole).
Nelle navate minori, i muri perimetrali furono ricostruiti nella prima metà di questo secolo (1935 e 1947) quando, furono abbattute le cappelle laterali: cappelle e altari costruiti tra la metà del '500 e i primissimi anni del '600 sfondando le primitive pareti laterali e utilizzando forse i fornici esterni del tempio. Si ricavarono nove cappelle, adeguando così la chiesa ai canoni estetici barocchi e alle nuove esigenze di culto.
Attualmente, addossate ai muri perimetrali delle navatelle, si possono osservare le lastre tombali di vescovi e notabili ruvestini che un tempo erano incastrate tra le chianche pavimentali della chiesa, in corrispondenza dei rispettivi sepolcri.
Sul lato orientale l'edificio è concluso da tre altissime absidi, sullo sfondo delle quali si staglia il bellissimo ciborio , realizzato nel 1899 su progetto dell' architetto Bernich. Il tedesco prese a modello quello esistente nella Basilica di S. Nicola di Bari e ne riprodusse fedelmente misure e caratteristiche.
Nell'abside centrale, la finestra, ornata da raffinate cornici decorate a bassorilievi, è chiusa da lastre di alabastro ivi collocate nel 1935 dopo la distruzione della grande vetrata istoriata che, secondo alcuni, raffigurava l'Assunta. Sempre nella zona presbiteriale sono visibili alcuni affreschi posti in luce nel febbraio del 1896 a seguito della rimozione degli stucchi barocchi e del vecchio coro. Degna di rilievo per l'accuratezza del disegno e la cromia dei colori è una Maestà con S. Sebastiano, attribuita ad un seguace di Giovanni di Francia (sec. XVI).
Nell'abside destra, collocata su un modestissimo altare, vi è una tavola , del 1537, con cornice coeva, attribuita allo ZT e che raffigura Maria Santissima di Costantinopoli.
Nell'abside di sinistra è collocato il bellissimo simulacro cinquecentesco di S. Biagio.