Dopo la dissoluzione dell'impero carolingio ed il consolidamento
del sistema feudale, il quadro europeo è minacciato fortemente
dalle scorrerie di popoli invasori. Si vanno tuttavia delineando
delle monarchie nazionali, ma questa tendenza è contrastata
dal progetto dei re di Germania, in particolare della casa di Sassonia,
che vogliono ricostruire il Sacro Romano Impero. Numerosi sono
infatti i tentativi degli Ottoni di estendere il proprio dominio
anche sull'Italia meridionale bizantina.
Nell'XI secolo l'impero bizantino ha una breve fiammata che lo
porta anche a vincere su alcuni popoli, ma in seguito entra in
una fase di inarrestabile decadenza. Lo scisma religioso (lO53)
lo allontana da Roma e dall'occidente, la cui concorrenza commerciale
mina la sua economia.
Il mondo islamico frammentandosi in singole
aree autonome continua in esse ad espandersi.
Contemporaneamente
la Chiesa romana si rigenera grazie alla riforma religiosa promossa
dall'ordine dei benedettini e rivolge la sua rafforzata egemonia
sull'Europa cristiana a scopi di riconquista di alcuni territori
in mano all'Islam. A occidente promuove una serie di iniziative
volte a strappare la parte centrale e meridionale della penisola
iberica e verso oriente bandisce più volte le crociate
al fine di recuperare il S. Sepolcro di Cristo ma anche di colpire
il "cuore" dell'impero islamico. La prima è
del lO96-1O99.
In questa realtà dualistica: cristiani europei e mussulmani
arabi si inserisce una terza forza, quella dei vichinghi che ramificatosi
in gruppi si muovono per tutta l'Europa. Ad est i Vareghi colonizzano la Russia,
ad Ovest i Normanni conquistano
l'Inghilterra, la Francia settentrionale (Normandia) e l'Italia
meridionale.
Sull'Italia meridionale regna incontrastato l'impero bizantino
che aveva organizzato il territorio in circoscrizioni o thèmata
con a capo gli strateghi ed inquadrati in un unico organismo
statale retto dal catapano che risiedeva a Bari.
Su alcune zone
dell'interno non governate dai bizantini dominano i longobardi:
perciò il Mezzogiorno alle soglie del 1000 risulta "frammentario
e sconvolto".
E' in tale contesto che in Puglia matura e
si fa strada quel movimento antibizantino a cui fece capo Melo
da Bari. Questi pur avendo l'appoggio popolare scatenato dal forte
fiscalismo di Bisanzio, non riesce però a portare a termine
la sua impresa, fugge aspettando il momento più propizio.
Ed è a questo punto che le sue gesta di eroe di libertà
e di autonomia si confondono con le origini dell'insediamento
dei Normanni nel Mezzogiorno e quindi in Puglia. Infatti Melo,
venuto in contatto con i normanni, li impiegò militarmente
in Puglia, chiedendo aiuto per la sua impresa. Nella primavera
del 1017 Melo invade la Puglia e batte i Bizantini, ma questi
potettero sconfiggerlo successivamente nella battaglia di Canne.
Sono i Normanni, capeggiati da Rainulfo Prengot, a stabilirsi
per primi nell'Italia meridionale appropriandosi della contea
di Anversa (lO29-1O3O) dando così inizio alla potenza normanna.
In Puglia invece i normanni si stabilizzeranno successivamente
(lO41-42) con i figli di Tancredi D'Altavilla accolti come alleati
nella lotta antibizantina e accompagnati da Argiro, figlio di
Melo, che intende vendicare la famiglia. Nonostante il tradimento
i pugliesi continuano a dare man forte ai normanni, nel sottrarre
ad una ad una le città della regione agli odiosi Bizantini.
Sin dalla Dieta di Melfi (1O42) i principi della casa di Altavilla
agiscono ormai per proprio conto, capo riconosciuto è Guglielmo,
che assume il titolo di conte di Puglia. Tale occupazione determinò
il conflitto tra la Chiesa e i normanni: Leone IX timoroso di
questa espansione muove in guerra contro i normanni, che -guidati
da Roberto il Guiscardo, fratello di Guglielmo- gli impongono
una pesante sconfitta (Civitate, giugno lO53). Successivamente
il Papa Nicolò II riconosce il potere dei normanni nell'Italia
meridionale concedendo la Puglia, la Calabria e la Sicilia a Roberto
il Guiscardo (1059). Ruggero I (lO62-11O1) riesce a completare
la conquista della Sicilia e degli ultimi territori bizantini
e longobardi nel meridione. Il potere e l'espansionismo normanno
approderanno nel 1133 alla creazione del regno di Sicilia e di
Puglia con l'incoronazione di Ruggero II degli Altavilla come
primo re di Sicilia, e, per aver ereditato dal cugino Guglielmo
il titolo di duca di Puglia e Calabria, di tutta l'Italia meridionale.
La dominazione normanna durò fino al 1189, anno di morte
di Guglielmo II.