ALTRE TESTIMONIANZE

Anche la Torre di S. Eustachio a Giovinazzo è considerata una "masseria" perché risultato di più addendi: la chiesa, una torre, abitazioni, una stalla, un frutteto, un orto. E' bene tener presente che la costruzione dei vari addendi e avvenuta in epoche diverse. In questa "masseria", il volume più evidente è quello della chiesa di Sant'Eustachio, che lo storico giovinazzese Ludovico Paglia indica come consacrata nel 1096. E' uno spazio ottenuto dalla articolazione di due moduli quadrati molto simili, la partitura di essi è divisa internamente da archi sporgenti rispetto alla parete. Essa può essere classificata in un preciso tipo architettonico: a due cupole in asse. Queste sono ben visibili all'esterno quali coni costituiti da chiancarelle molto simili ai trulli. Ancora oggi in Puglia è largamente diffuso questo particolare tipo edilizio la cui caratteristica é rappresentata dalla copertura a cupola, completamente estradossata, impostata su una base o rotondeggiante o quadrangolare. Il Bertaux sostiene che queste chiese siano proprio il risultato dell'"evoluzione del trullo", specifica costruzione indigena. Anche questa chiesa, come già accennato, é provvista di torre, ma si tratta di una struttura difensiva più complessa di quella di Cesano: infatti si compone di ben cinque superfici sovrapposte.
Ma come ho già detto il nord barese e in particolare la zona tra Terlizzi, Bitonto e Giovinazzo, é costellata da questi piccoli tesori dei quali per mancanza di tempo mi limito soltanto a inserire le immagini e le piante. Tutte queste costruzioni sono riportabili alla tipologia delle chiese a cupola in asse: eccezioni sono proprio quelle del territorio terlizzese, cioè Cesano e Sovereto, che hanno invece copertura a capriata.