Analisi dei dissesti |
Analisi
dei dissesti
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INTERVENTI GENERALIZZATI INTERVENTO DI INTERCETTAZIONE DELLA RISALITA CAPILLARE SU TUTTA LA MURATURA DEL P.T.: il sistema consiste nella realizzazione di una barriera chimica continua nella muratura, avente la caratteristica fondamentale di invertire l’angolo di bagnabilità dei capillari. La barriera si dispone ad un livello di circa 20 cm. Al di sopra del terreno e comunque sempre ad un livello inferiore a quello di calpestio del piano terra. Si praticano una serie di fori nella muratura lungo un allineamento orizzontale in corrispondenza dei giunti di malta, di diametro di 10/12 mm. ad interasse di 12/13 cm. affinché la diffusione del liquido introdotto in un foro si sovrapponga parzialmente a quella dei fori vicini. Il taglio viene operato con una carotatrice per non lasciare detriti nel foro e con moto rotativo senza urti e senza vibrazioni.Appena operato un taglio lungo circa 40 cm deve essere effettuato un efficace prosciugamento della superficie interna con aria calda, data da un comune phon; poi deve essere steso nel letto inferiore un foglio di polietilene dello spessore di 5/100 di mm.. Ed infine si procede alla iniezione della resina ( un formulato epossidico oppure uno a base di resine di siliconi) o di speciali miscele cementizie (cementi osmotici). I boccagli possono essere di un tipo speciale, con una guarnizione a tenuta anulare, in modo da essere recuperabili ed impiegabili più volte. Per l’iniezione si procede dalle due estremità verso il centro dello sbarramento da realizzare.La pressione di iniezione va regolata in funzione delle condizioni di stabilità del muro; in genere si inizia con una pressione di circa una atmosfera, od anche inferiore, per arrivare ad un massimo di ¾ atm nella fase finale dell’iniezione medesima, cioè quando comincia a manifestarsi una marcata resistenza alla penetrazione della miscela nel muro.A questo punto è segno che il prodotto iniettato ha pressoché riempito ed infiltrato tutte le fessurazioni e cavernosità interne al muro (in pratica per un raggio di circa 5/8 cm. Rispetto al centro di ogni foro di iniezione).L’innalzamento della pressione di iniezione a ¾ atm. deve essere mantenuta per non creare dissesti nella struttura muraria.L’attrezzatura per iniezione è costituita da una macchina pompante, atta a misurare la pressione di iniezione e la quantità di miscela, e dai suddetti boccagli di iniezione: Le macchine pompanti più recenti sono munite di più bocche di iniezione (fino a dieci) per cui possono essere collegate a più boccagli contemporaneamente e quindi iniettare la miscela in diversi fori nello stesso tempo con conseguente risparmio di tempo nell’esecuzione del lavoro. Quando lo spessore dei muri supera i 40/45 cm è di norma eseguire l’operazione da entrambi i lati, con una leggera pendenza verso l’interno in modo da facilitare la penetrazione del liquido.Il sistema dei fori inclinati è pressoché obbligato qualora il piano di calpestio interno sia di poco superiore al livello del terreno esterno. REALIZZAZIONE DI VESPAIO VENTILATO A MURICCI E TAVELLONI esteso a tutto il piano terra previa costituzione del piano di base orizzontale e continuo costipando e livellando il terreno naturale, e di strato di irrigidimento e ripartizione del carico (8 cm.) in cls armato con rete f 6, a cordolo, realizzazione di muretti (alti 20 cm.) di mattoni ad una testa e giunti in malta cementizia, con interasse di circa 80 cm., e messa in opera di tavelloni (6 cm.) con interposizione di guaina bituminosa alla sommità del muretto (1 cm.); realizzazione poi del massetto in cls armato (8 cm.) con maglia metallica f 6, del letto di malta (1cm.) e del pavimento. REALIZZAZIONE DELL’INTERCAPEDINE APERTA PERIMETRALE posa in situ di intercapedine prefabbricata a “C”, larga 60cm e profonda 80cm, appoggiata alla muratura e munita di griglie esterne (50x50cm.) e di prese d’aria nella muratura ad opposta esposizione per l’attivazione della ventilazione naturale all’interno del vespaio con camini a tiraggio naturale di tipo termico. L’intercapedine ben realizzata produrrà certamente due vantaggi: diminuisce la superficie della muratura adescante principalmente l’acqua piovana, aumenta la superficie evaporante. Ovviamente le pareti dell’intercapedine non verranno impermeabilizzate, possibilmente neanche intonacate affinché non possano essere circuitate. Il funzionamento del camino a tiraggio naturale può essere termico o dinamico; il primo per differenza di temperatura, vale per i luoghi poco ventosi e nei quali si verifichino notevoli dislivelli termometrici fra l’interno e l’esterno del fabbricato; il secondo per luoghi ben ventilati, indipendente del tutto dalla temperatura. Per il principio del tubo di Pitot il vento orizzontale, qualunque sia la sua direzione, esercita una aspirazione sulla bocca superiore del camino. L’azione del vento è da considerare preponderante rispetto all’azione termica. L’intercapedine perimetrale viene in gran parte coperta e poi collegata con le canne fumarie per i lati nord-sud. Di conseguenza la colonna d’aria contenuta nella canna assume la temperatura della casa riscaldata e diventerà molto più leggera dell’aria esterna. Il dislivello di peso produce una attiva ventilazione nell’intercapedine. Questa però deve essere stretta, con larghezza non maggiore di 50 cm perché altrimenti la massa d’aria che contiene e che la canna deve aspirare diviene eccessiva per la limitata luce di quest’ultima. Ovvero quando la bocca dell’intercapedine è troppo ampia l’aria calda non riesce a convogliarsi su per la canna e noi diamo la colpa a questa. Diciamo che “non tira”. Ridotta la bocca, la stessa canna “tira”. Interessa inoltre che l’intercapedine sia stretta perché l’evaporazione da una superficie umida è proporzionale alla velocità dell’aria e perciò, a parità di volume d’aria di ricambio, giova che la velocità aumenti. Viceversa perché la canna abbia la massima sezione, anche se questo fa diminuire la velocità dell’aria; infatti la canna non deve essere prosciugata, e l’aumento di velocità non farebbe che aumentare l’attrito senza alcuna contropartita. La differenza di peso provoca d’inverno un movimento d’aria dal basso all’alto con tiraggio diretto, mentre nel colmo dell’estate una analoga differenza inversa di peso produce un movimento in senso inverso con entrata d’aria dalla canna ed uscita dalla griglia di terra. Naturalmente in questi circuiti di ventilazione a camino il carico disponibile è così piccolo che occorre abbondare nella sezione, usando canne lisce di fibrocemento.Il funzionamento è ottimo, ma più attivo sotto l’azione del vento che non sotto quella del dislivello di temperatura.Quando il vento è irregolare il senso di tiraggio si inverte continuamente, ed il ricambio d’aria è sempre efficace. SOSTITUZIONE DELLO STRATO DI INTONACO E RISARCITURA DELLE FESSURAZIONI si prevede la rimozione dello strato di intonaco dei paramenti murari, volte e solai mediante l’uso di spatole ed attrezzi meccanici ad azione abrasiva; · Paramenti murari: stilatura puntuale dei giunti con malta di calce idraulica mediante l’uso di spatole; · Volte: scarificazione dei giunti; rinzaffatura con scaglie di pietra dello stesso tipo dei conci fino a ripristinare le condizioni originarie di lavoro; stilatura con malta di calce idraulica additivata con resina adesivizzante in modo da aumentare il potere adesivo soprattutto in prossimità di eventuali conci rotti; · Solai: spazzolatura delle putrelle in ferro per l’eliminazione degli strati ossidati e successiva applicazione a pennello di un inibitore di corrosione; rinzaffatura ad integrazione e ripristino della continuità intradossale; rifacimento dell’intonaco utilizzando una malta con caratteristiche di composizione, rapporti tra aggregati e leganti e resistenza meccanica analoghe a quelle precedenti. E’ previsto anche la pulizia e reintegro dei decori della volta a stella nell’ingresso a piano terra e del corpo scala. PULITURA E TRATTAMENTO DI PROTEZIONE DEL CARPARO DEI PROSPETTI l’intervento di protezione ha lo scopo di rallentare i processi di deterioramento. Si effettuerà una spolveratura manuale con spazzole morbide in nylon e successiva duplice applicazione tramite pennello, di protettivo idrorepellente a temperatura ambiente (miscele di resine acriliche e siliconiche), con un intervallo di tempo variabile da 1 a 3 giorni, salvo diverse indicazioni della ditta fornitrice. Per valutare l’efficacia del solo protettivo, il prodotto si applica su campioni. Poiché non sempre è possibile prelevarne in quantità sufficiente per la sperimentazione, ci si può servire di materiali dello stesso litotipo recuperati nella demolizione o sostituzione di parti di edifici della zona ed appositamente archiviati e immagazzinati. Qualora non si verifichino le precedenti alternative vanno utilizzati campioni di cava invecchiati naturalmente o artificialmente. L’invecchiamento deve essere spinto fino a raggiungere, con sufficiente approssimazione, le caratteristiche del materiale in opera. La scelta del tipo di “invecchiamento artificiale” viene effettuata di volta in volta in base ai risultati ottenuti dall’indagine sulle cause di degrado. I metodo più frequentemente impiegati sono: cicli di gelo-disgelo, cicli di secco-umido, cicli di cristallizzazione di sali e cicli di corrosione per nebbia acida. SOSTITUZIONE INFISSI Rimozione dei vecchi infissi e sostituzione con nuovi in legno di caratteristiche architettoniche simili. |
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