La scoperta del dolmen:

La sua scoperta, avvenuta nell’ottobre del 1909, si deve al Samarelli, mentre scavi successivi furono condotti dal Gervasio. In passato, nell’altipiano di Albarosa, nel fondo di proprietà della famiglia Berarducci, a meno di 20 metri dall’orlo di una lama, era visibile un imponente cumulo di pietre, denominato comunemente specchione di Albarosa, al cui interno fu rinvenuto il dolmen. La pianta primitiva della specchia o tumulo, che in origine era ellittica era stata deformata dalla costruzione di trulli. Lo specchione, che misurava m 19 di lunghezza e m 16 di larghezza, era alto dai 4 ai 5 metri.


Caratteri generali:

Il dolmen ha una lunghezza complessiva di m 7 e si trova all’interno della specchia in parte conservata. Di esso restano le lastre litiche che costituiscono le pareti laterali. L’altezza media è di m 1,80, manca della copertura ed ha l’ingresso rivolto ad Oriente. Il dolmen, che rientra più propriamente nella tipologia del sepolcro-altare a galleria, all’interno è suddiviso in scomparti per mezzo di lastroni. A differenza del dolmen della Chianca , è impiantato su una piattaforma artificiale di terra e di pietre, alta cm 40 circa dal piano attuale di campagna, che serviva per conferire maggiore monumentalità alla struttura. Per la quantità di materiali recuperata nella tomba di Albarosa, nettamente inferiore rispetto a quella rinvenuta nel dolmen della Chianca, è possibile ipotizzare che la tomba sia stata depredata. In base alla tipologia dei materiali rinvenuti la tomba di Albarosa è stata datata tra la fine del Bronzo Medio e l’inizio del Bronzo Recente (XIV-XIII sec. a.C.).


Come arrivarci:

Lo si raggiunge prendendo l'uscita Bisceglie-ovest dalla ss. 16 bis e percorrendo la via per Ruvo e dopo 4,1 Km. si imbocca sulla destra una strada rurale. Al primo bivio svoltare a sinistra e dopo 150 m. c'è un'imcrocio a tre:prendere la carreggiata di mezzo poi sempre dritto per 800 m. fino a giungere nella zona dove sorge il dolmen.