Caratteri generali:

È indicato anche come dolmen Colonnelle, o di Corato, poiché si erge al confine tra il territorio di quella città ed il territorio di Bisceglie. Il Gervasio lo definì come il "nostro dolmen meglio conservato"; ma se questa affermazione era valida a suo tempo oggi purtroppo non lo è più. Infatti, al momento del rinvenimento, oltre alla cella si conservavano ancora i quattro lastroni laterali del corridoio, due per lato. Come si può vedere dalla pianta e dal disegno riprodotti dal Gervasio, esso appartiene alla tipologia della sepolcro-altare a corridoio. Oggi del dolmen resta l’imponente cella con il lastrone di copertura, che misura m 3 x 2,50, posto a m 2 dal suolo, del peso di circa 8 tonnellate; esso poggia su tre lastre: quelle laterali misurano m 2,70 x 2; quella di fondo m 1 x 2. La sua apertura è rivolta ad Oriente.


Derivazione del nome: la leggenda

Un breve cenno, infine, alla denominazione stessa di questo dolmen di cui ci riferisce il Gervasio : «Le sue imponenti dimensioni hanno colpito la fantasia dei contadini che chiamano appunto quella contrada: la chianca dei paladini. Nei tempi andati — i contadini ripetono — quando gli uomini erano più forti e non obbligati a lavorare la terra, vi fu una gara tra i giganti a chi innalzasse la tavola di pietra più grossa per costruire una casa. I primi piantarono verticalmente le pareti, ed ognuno pretendeva aver compiuto il massimo sforzo; ma vinse tutti l’ultimo che da solo coprì la casa sollevando d’un tratto l’enorme lastrone che fa da tetto».


Come arrivarci:

Lo si raggiunge prendendo l'uscita Bisceglie-centro dalla ss. 16 bis e percorrendo la via per Corato. Dopo 9 Km. si imbocca sulla destra un viottolo in pendenza che si percorre per 250 m. fino a raggiungere una parete campestre: si procede lungo questa a mano sinistra per 100 m. fino ad imbattersi nel monumento.