Lo stereoscopio semplice:

Si tratta di uno strumento molto semplice, nel quale il divisorio centrale e le lenti, agevolano la sovrapposizione delle due parti in un'unica immagine. L'apparecchio può essere dotato di 2 lenti di ingrandimento della focale di 30 cm, per persone dalla vista normale. La presenza delle lenti facilita l'uso dello strumento, ma non è indispensabile. In effetti i muscoli che regolano la convergenza degli occhi e quelli che regolano la messa a fuoco, pur essendo distinti, sono abituati a lavorare in modo congiunto. Adesso noi stiamo chiedendo agli occhi di restare paralleli, come se guardassero qualcosa lontano, mentre devono mettere a fuoco a 30 cm di distanza. Questa operazione è dunque facilitata dalla presenza di lenti di ingrandimento che permettono di tenere gli occhi accomodati all'infinito mentre osservano oggetti vicini. In mancanza di queste lenti, potete utilizzare anche occhiali da lettura. Molte persone riescono a utilizzare convenientemente lo strumento anche privo di lenti e senza impiegare occhiali. Con lo stereoscopio semplice, le immagini non possono essere più larghe della distanza interpupillare (circa 6 cm), altrimenti gli occhi sarebbero costretti a divergere.


Lo stereoscopio per diapositive:

E’ uno strumento di semplicissima realizzazione: si tratta di affiancare due visori per diapositive. Nel disegno i due visori sono montati sopra una staffa asolata per consentire di modificare la loro distanza per adattarla alla distanza interpupillare dell'osservatore. Notate le striscie di plastica incollate sotto il visore destro per mantenerlo allineato. Una vite sistemata sotto ciascuna diapositiva servirà a riprendere eventuali differenze nell'altezza dell'inquadratura. Questo procedimento risulta quello di più semplice utilizzazione fra quelli descritti. Con esso anche persone che hanno difficoltà con i primi due metodi presentati riusciranno ad osservare immagini stereoscopiche.


Lo stereoscopio a specchi:

I nostri occhi possono facilmente convergere (osservazione di oggetti vicini), o al più restare paralleli (osservazione di oggetti lontani), mentre incontrano grosse difficoltà a divergere. Quindi, per potere osservare immagini stereoscopiche di grandi dimensioni, occorre un apparecchio diverso, quello a specchi. Questo visore è composto da quattro specchi. Il meccanismo della visione in rilievo è innato e funziona anche in persone che l’hanno esercitato poco o nulla come gli strabici. Di converso esistono anche persone normali, non strabiche, che non hanno la visione tridimensionale degli oggetti. Semplicemente non dispongono di questa facoltà che per gli altri è così normale da essere tanto facilmente dimenticata.