La visualizzazione parallela:
I due stereogrammi, delle dimensioni di 6 x 9 cm circa, vanno tenuti
affiancati. Appoggiate la coppia sugli occhi, a contatto del naso. A questo
punto ogni occhio vede l'immagine che gli sta di fronte. Di conseguenza vedrete
un'unica immagine, estremamente sfocata. Non cercate di metterla a fuoco.
Allontanate il foglio di circa 10 cm e fermatevi. Ora dovreste vedere 3
immagini, molto sfocate. Ogni occhio ne vede due, ma quella centrale è dovuta
alla fusione delle due "interne". Se l'immagine centrale dovesse essere in parte
dissociata, attendete, rilassando gli occhi, finché le due parti non si saranno
sovrapposte. Ora bisogna allontanare lentamente il foglio, finché l'immagine
centrale non diventerà nitida. Se tenderà a dissociarsi, fermatevi e aspettate
che si ricomponga. Quando vedrete l'immagine centrale a fuoco e bene fusa,
apparirà in 3 dimensioni, come sospesa nello spazio. Vi sembrerà che il supporto
di carta su cui le immagini si trovano, sia scomparso. L'effetto è sorprendente.
La prima volta è un poco difficoltoso riuscire nell'impresa di vedere
un'immagine stereoscopica senza l'uso di strumenti, ma le successive saranno
molto più facili.
La visualizzazione incrociata:
I due stereogrammi, delle dimensioni di 6 x 9 cm circa, vanno tenuti
incrociati. Le immagini sono sistemate una vicina all'altra ad una distanza di circa 10 centimetri dagli occhi. Lo stereogramma destro sta sulla sinistra, mentre quello sinistro è sistemata sulla destra. Pertanto, per poter percepire l'effetto di profondità, gli occhi devono necessariamente assumere una "conformazione incrociata". Incrociando lentamente gli occhi, in seguito allo sdoppiamento, dovrebbero essere percepite inizialmente 4 immagini. Se l'operazione risulta di difficile esecuzione ci si può aiutare ponendo al centro una matita a metà distanza tra gli occhi e gli stereogrammi. In questo modo osservando la punta della matita sarà più facile incrociare gli occhi. Poi togliendo la matita bisogna concentrarsi sugli stereogrammi. Continuando a incrociare gli occhi le due immagini centrali dovrebbero fondersi tra loro. Ora si percepiscono tre immagini abbastanza sfocate. Rimanendo in questa posizione gli occhi tenderanno a focalizzare l'immagine al centro dando un'effetto stereoscopico.
Il visore a raggi incrociati:
Vi sono persone che non riescono a ricreare l'immagine virtuale ad occhio nudo e, dopo
diversi vani tentativi, rinunciano. Per queste è utile un visore a raggi incrociati. Si tratta di uno strumento molto semplice, nel quale il divisorio centrale e l'incrocio degli assi visuali
, agevolano la sovrapposizione delle due parti in un'unica immagine.
Il visore è realizzato secondo lo
schema planimetrico riportato al alto, dove:
- b è la distanza dal monitor SS, di comoda osservazione, in
cui va posizionato uno schermo 00 con due oculari privi di lenti;
- a è la distanza tra i due oculari, uguale alla distanza
interpupillare dell'osservatore (è opportuno che tale distanza sia
variabile);
- c è la larghezza dell'Applet di StereoFot;
- d è la larghezza delle finestre contenenti le immagini
stereometriche.
In pratica il visore sfrutta la nostra capacità di incrociare gli assi
visuali: per guardare attraverso l'unica apertura posta al centro
dello schermo FF, l'osservatore è costretto ad incrociare gli assi
visuali, dirigendoli sui due fotogrammi, la cui posizione è stata invertita
proprio per fare in modo che l'occhio destro veda solo il fotogramme destro e
l'occhio sinistro solo il fotogramma sinistro. Il setto centrale G è
destinato proprio ai principianti, portati ad osservare entrambi i fotogrammi
con tutti e due gli occhi.