I MATERIALI TRA
TRADIZIONE E INNOVAZIONE: LE MALTE E I CALCESTRUZZI
La
malta è ottenuta dall’impasto di un legante con acqua, o di un
legante con acqua e sabbia. A seconda del diverso tipo di legante utilizzato, si
differenziano i vari tipi di malta sia per le modalità di confezionamento che
per le proprietà fisico-tecniche. Si hanno infatti malte di calce aerea,
idraulica, di cemento e di gesso, oppure malte bastarde e boiacche, formate da
una combinazione mista di leganti.
La malta
di calce aerea, è ottenuta usando il grassello, un materiale che si
ottiene spegnendo della calce in acqua. Il grassello dev’essere stagionato per
un certo periodo di tempo, circa sei mesi per gli intonaci, durante i quali
viene coperto con uno strato di sabbia di circa 5 cm. Questo procedimento è
importante, perché evitare che piccolissime parti di calce non siano idratate.
In caso contrario, si può assistere al fenomeno detto “sbullettatura”,
cioè un distacco di parte dell’intonaco, causato dal rigonfiamento di una
parte dello stesso a causa di quanto detto prima. Questa è una tecnica
abbandonata, in quanto richiedeva tempi molto lunghi, mentre oggi viene fornita
in polvere. Essa viene confezionata mescolando una parte di grassello con due di
sabbia. Questi rapporti derivano dall’esperienza in cantiere. La malta di
calce aerea si presta bene per tutti i tipi di murature fuori terra, dato che il
fenomeno di presa avviene all’aria aperta.
La malta
di calce idraulica si confeziona con sabbia, calce idraulica ed acqua.
Variando i rapporti di questi elementi otteniamo malte con caratteristiche
fisico-tecniche diverse, utilizzabili a seconda dell’uso. Le calci idrauliche
fanno presa sia che esse siano all’aria aperta, che in presenza di acqua e
quindi di umidità. Questo spiega il motivo per il quale, tale calce, trova
applicazione nei locali interrati. In epoche passate per ottenere malte
idrauliche, si aggiungeva alla calce aerea la pozzolana, nei rapporti di 1:3 o
1:4. Questa soluzione conferisce alla malta stessa, una maggiore capacità di
fare presa in acqua, ed una maggiore
compressibilità. Per dare un esempio, si pensi che basta aggiungere il 20% di
pozzolana, per conferire alla malta una resistenza a compressione del 120%.
Le malte
cementizie, si ottengono mescolando il cemento in polvere con sabbia e
acqua. Di solito si utilizza il cemento a lenta presa. Le dosi che si adottano
sono 400 kg di cemento con un metro cubo di sabbia, per ottenere una malta
cementizia normale. Le malte grasse creano parecchi problemi, perché danno
spesso luogo a fessurazioni in fase di ritiro; occorre dunque molta cautela,
evitando le rapide evaporazioni, e mantenendo costantemente umide le parti
eseguite. A causa della sua difficile lavorabilità, spesso la parte di cemento
viene sostituita in eguali quantità con della calce idraulica in modo da
rallentarne la presa. Ciò significa che si devono preparare sempre piccole
quantità di malta cementizia, in modo tale da evitare degli sprechi.
Le malte
bastarde sono ottenute mescolando calce idraulica e cemento. Questi
materiali si combinano ottimamente, ottenendo una buona resistenza da parte del
cemento e, lavorabilità da parte della calce idraulica. Viene utilizzata per
qualsiasi tipo di murature e per la posa in opera di rivestimenti e pavimenti.
Le malte
di gesso si ottengono mescolando una parte di gesso con circa mezza
parte di acqua. La presa è molto rapida, e quindi, la malte dev’essere
preparata in piccole quantità e subito adoperata. Durante la messa in opera si
perde una grande quantità di malta a causa della sua rapida presa. Esse,
tuttavia, trovano oggi larga applicazione come intonaci si interni, sia per il
loro costo modesto che per la facilità d’applicazione. Bisogna tener conto
che durante la fase di indurimento, il gesso, aumenta di volume. Questa sua
caratteristica, gli permette di essere utilizzato come fissante provvisorio, di
piastrelle, grappe, staffe che ne restano saldamente ancorate. L’unico suo
difetto è che il gesso è un materiale idrofobo, e quindi è sconsigliato la
sua messa in opera come intonaco si pareti esterne.
Le boiacche
sono una miscela molto diluita di acqua e cemento, con una percentuale d’acqua
tale da ottenere un impasto molto fluido. Questa sua caratteristica, la rende
idonea per lavori di stuccatura dei giunti tra le piastrelle.
Il può
essere utilizzato come materiale a parte con l’aggiunta di materiali inerti
aventi uno spessore diverso. Questa miscela viene comunemente chiamata calcestruzzo,
il quale ha come componenti base dell’impasto, il cemento, la sabbia, il
pietrisco la ghiaia e l’acqua.
La sabbia impiegata per il
confezionamento dei calcestruzzi e delle malte si possono classificare nella
seguente maniera:
§
Sabbia FINE con diametro dei
granelli compresi tra 0,1 e 0,5 mm usata per intonaci lisci;
§
Sabbia MEDIA con diametro dei
granelli compresi tra 0,5 e 2 mm usata per gli intonaci grezzi;
§ Sabbia GROSSA con diametro dei granelli compreso tra 2 e 5 mm usata per le malte ed intonaci;
Tra la ghiaia ed il pietrisco
(estratto dai letti dei fiumi) è preferibile il primo in quanto presenta dei
granuli più compatti e resistenti, essendo ricavato da rocce scelte in cava.