LE CHIUSURE VERTICALI ESTERNE TRASPARENTI:IL CASO DELLE FACCIATE CONTINUE
Ing.
P.Rigone
Dalla
seconda metà dell’800 in poi, in America si assiste ad una lenta ma radicale
evoluzione delle chiusure verticali esterne. La tradizionale cortina in muratura
portante intervallata dalle aperture delle finestre, ora può essere resa più
“leggera” grazie all’uso di nuove tecnologie. A questo è da aggiungere
l’uso di nuovi materiali che rendono possibile di realizzare un telaio in
acciaio atto ad accogliere la lastra di vetro. Ovviamente vi erano dei limiti
tecnologici inerenti alla produzione del vetro. Il primo grande esempio che è
possibile riscontrare in architettura è rappresentato dal Cristal Palace realizzato da J.Paxton nel 1851 per l’Esposizione
Universale di Londra.
Sul
finire del’800 a Chicago vengono realizzati i primi edifici alti, prototipi
dei moderni grattacieli, ad opera di un gruppo
di architetti aderenti alla “Scuola di Chicago” che tra l’altro fanno uso
proprio della cosiddetta Curtain Wall che
da la possibilità di realizzare delle pareti verticali trasparenti continue.
Nasce la “finestra di Chicago”, tripartita con i due elementi laterali
basculanti e quello centrale fisso.
Con
il movimento moderno la finestra assume un ruolo importante in quanto è ormai
svincolata dalla struttura portante (grazie all’uso del c.a.), vedi Le
Corbusier e Mies van der Rohe.
Il
CURTAIN WALL è una parete esterna non
portante di tipo modulare con il compito principale di separare l’esterno con
l’interno. Può essere a sua volta composta da uno o più starti, la cui
parete esterna ha una massa inferiore ai 100 Kg. Le funzioni alle quali è
chiamato il Curtain Wall sono:
·
Trasmissione del peso proprio
della facciata stessa
·
Trasmissione dei carichi
accidentali (vento, neve..)
·
Separazione ambienti
·
Permettere la trasmissione dei
flussi energetici fra interno ed esterno
Deve
rispondere anche a determinate prestazioni quali:
·
Resistenza meccanica
·
Tenuta all’acqua e all’aria
·
Coordinamento dimensionale
·
Prestazioni dell’interfaccia
·
Comportamento termico
·
Controllo irraggiamento termico
·
Controllo flusso termico
·
Isolamento acustico
·
Resistenza al fuoco
·
Durabilità e affidabilità
L’evoluzione
architettonica e tecnologica che ha subito il curtain wall può essere riassunta
in
·
Utilizzo di nuovi materiali, il
ferro, il vetro, il c.a. l’alluminio
·
Nuove tecnologie costruttive,
distinzione tra struttura portante ed involucro
·
Introduzione dell’impiantistica
tecnologica, gli impianti tecnologici
·
Affermassi della moderna scienza
delle costruzioni
·
Nuove tipologie edilizie
·
Il movimento dell’architettura
moderna
Negli
anni ’20 si ha una profonda modifica nella produzione del vetro, ovvero il
processo produttivo non è più di colatura ma di sospensione, ottenuto facendo
galleggiare il vetro su un bagno di stagno fuso; in questo modo si possono
ottenere lastre di dimensioni maggiori e di migliore qualità. Dopo il secondo
dopoguerra si afferma la facciata continua e negli anni ’50 e ’60 la
facciata continua è metallica a montanti e traversi, o anche a pannelli
accostabili.
Negli
anni ’70 nasce la facciata strutturale che permette di incollare i vetri con
il silicone. Sul finire degli anni ’80 nasce la struttura “high-tech”, si
ha la facciata sospesa, ovvero le lastre di vetro sono fissate in corrispondenza
degli angoli.
I° Tecnologia a
Montanti e Traversi
Durante
la fase di realizzazione dei solai si annegano dei ferri a C detti ferri Alfen,
ai quali si ancorano le staffe e sopra di essi i montanti sui quali vengono
montati i traversi. I pezzi vengono prodotti in officina e assemblati in
cantiere. Questa tecnologia è stata un’evoluzione del telaio in alluminio dei
serramenti tradizionali. Le finestre si possono comporre da elementi apribili a
scorrere o a sporgere. In corrispondenza del pannello marcapiano esso è
conformato da vetro sulla parte esterna e lamiera ondulata interna, atta ad
accogliere l’isolante e gli impianti. Si possono usare diverse tecniche di
montaggio; quella detta fronte solaio, consiste nel porre i montanti in modo
continuo senza interruzione sul solaio. In corrispondenza degli innesti fra i
montanti si creano i giunti di dilatazione a “canotto”, realizzati
solitamente in corrispondenza dei solai. Questi giunti sono molto importanti in
quanto devono sopportare un DT di 70°- 80°.
II° Tecnologia a
Celle
Questa
seconda tecnologia, nata negli ultimi anni, detta a cella, consiste nello
sdoppiare i montanti e i traversi, realizzando i moduli in officina con un
proprio telaio e montabili in cantiere. I vantaggi riguardano il fatto che si può
iniziare il montaggio dall’alto verso il basso senza la richiesta del
ponteggio esterno. Un sistema di questo tipo è adattabile per palazzi molto
alti.
III° Tecnologia a Pannelli
Questa è stata in gran parte abbandonata; essa consisteva nel
posizionare dei pannelli vetrati sulla facciata.
IV° Tecnologia la
Facciata Strutturale
Questa tecnologia non prevede l’uso dei montanti e dei traversi. Si
avvicina sempre di più all’idea di Mies, cioè di realizzare una parete
completamente vetrata. I vetri vengono direttamente incollati con del silicone
sul montante riducendo al minimo la distanza fra i due blocchi vetrati, intorno
ai 15- 20 mm. Il silicone strutturale ha il compito di trasferire i carichi alla
struttura i carichi. Ha il compito di resistere a compressione, trazione e
taglio. Si possono realizzare facciate continue a due lati (inferiore e
superiore), trattenuto comunque con un telaio, e la facciata continua a quattro
lati.
V° Tecnologia la
Facciata Sospesa
Questa tecnologia prevede un sistema di sostegno puntuale per le lastre
di vetro. Esse sono tenute insieme in corrispondenza di ogni angolo, tramite una
piastra detta “Spider” . I limiti della facciata sospesa sono da ricercare
nella sua esecuzione, in quanto questa tecnica prevede il montaggio delle lastre
partendo dall’alto, perché ogni modulo porta se stesso. Inoltre non si
possono superare i 25 metri di altezza strutturale. Particolare attenzione è da
riporre inoltre nei giunti, i quali sono particolarmente sollecitati a svolgere
correttamente la loro funzione, perché questa tipologia non prevede alcun
telaio. A favore, vi è la grande quantità di luce che è presente
all’interno delle unità ambientali, ideale per show-room, centri commerciali,
musei e gallerie.
Negli ultimi anni si è assistito ad una evoluzione delle facciate
continue non tanto tecnologica, ma nella possibilità di accoppiarsi con altre.
Sono nate due nuove tipologie di facciate continue, le prime definite a doppia
pelle, in cui la facciata continua costituisce la parete esterna mentre
dietro essa viene realizzata una controfacciata, di solito con metodologie
tradizionali, interponendo una camera d’aria. La seconda tipologia prevede
l’inserimento all’interno delle facciate continue di impianti tecnologici
per il risparmio energetico; stiamo parlando di celle fotovoltaiche.
All’interno della facciata a doppia pelle vengono instaurati appositamente dei
moti convettivi in modo da garantire una giusta ventilazione degli ambienti
(estate), e, in alcuni casi per ridurre
la dispersione termica, tali volumi vengono chiusi in alto e in basso (inverno).
Problemi
relativi alle facciate a doppia pelle sono legati all’eccessiva velocità dei
moti convettivi dell’aria, per cui bisogna spezzare in altezza questi flussi,
ecco perché in tali intercapedini sono allocate delle passerelle che servono
agli operai per la manutenzione delle facciate o gli impianti poste nelle
intercapedini. Inoltre bisogna
compartimentare in senso orizzontale e verticale l’intercapedine nella
facciata, altrimenti essa potrebbe favorire una veloce propagazione del fuoco a
tutti gli ambienti in caso di incendio. Un altro limite delle facciate a doppia
pelle e relativo al isolamento acustico, pur se una facciata continua a doppia
pelle raggiunge livelli di isolamento acustico, con l’esterno, di circa 50-55
dB, mentre una facciata continua normale arriva a 35 dB, essa ,a causa della
presenza dell’intercapedine d’aria consente una facile propagazione del
rumore da ambiente ad ambiente, per cui e necessario compartimentarla in senso
orizzontale e verticale anche acusticamente.