INSEDIAMENTO IN EPOCA PRE-ROMANA ROMANA
Le origini di Molfetta si perdono nella preistoria, poiché nelle
imminenti vicinanze dell'attuale città, esiste la più importante
stazione neolitica dell'Italia Meridionale:
il Pulo.
Le fonti relative a questo periodo sono pressocché inesistenti. Si
ipotizza che il centro abitato in epoca romana si sia spostato verso il
mare precisamente su quella penisola, denominata di Sant'Andrea, che é
ora la sede di Molfetta Vecchia. Molti vogliono che sia stata un'isola circondata
dal mare a ponente, Settentrione e levante ma separata a Mezzogiorno dalla
terraferma per mezzo di un canale. Questa penisola lunga circa trecento
metri e larga nel punto massimo circa duecento è formata da una scogliera
calcarea quasi a livello del mare.
All'epoca dello sbarco delle colonie romane si presume l'esistenza di tre
templi pagani ubicati nella penisola di Sant'Andrea e di altri tre templi
nelle vicine campagne. Intorno ai templi probabilmente sorsero i primi insediamenti
abitativi serviti dalla viabilità principale costituita da due tracciati
viari: la via consolare che, correndo parallelamente alla costa, rappresentava
l'arteria litoranea; la strada interna che, perpendicolarmente alla prima,
collegava Ruvo (importante centro della Puglia nella Magna Grecia) al mare.
Infatti la penisola di Sant'Andrea e la costa rientrante di Ponente -in
zona "
cala S.Giacomo"
- costituirono il porto naturale di Ruvo.
La presenza di reperti archeologici (vasi e terracotte figurate) rinvenuti
nell'aria del suburbio, sulla quale in seguito é sorto il rione "catecombe",
confermerebbe le ipotesi secondo cui flussi di interesse economici ed aree
residenziali si sarebbero formate proprio lungo tali strade. Non si hanno
notizie nei documenti dell'esistenza di insediamenti umani nella penisola
di Sant'Andrea né della presenza di un originario insediamento abitato
caretterizzato da via principali (cardo e decumano) e dalle relative strutture
pubbliche (foro templi ecc.).