Attualmente l' edificio, che occupa un intero isolato, ha
la facciata principale
che prospetta
su via Cialdini, mentre quella posteriore con loggiato e giardino si affaccia sul mare;
Il pian terreno e' a bugnato rustico delimitato da una cornice marcapiano
con un fregio riccamente decorato che reca la scritta 'DELLA MARRA' inframmezzata da amorini
che giocano, danzano e suonano il tamburello, da animali, racemi di foglie ed altri motivi
ornamentali quali i mascheroni collocati negli spigoli alle estremita' del fregio.
Il Portale, ad arco a tutto sesto, e' maestoso, finemente lavorato in pietra leccese;
e' fiancheggiato da due colonne cinte da anelli a lavorazione 'rustica', che si elevano su lati
plinti lavorati nel medesimo modo. Sui capitelli compositi si impostano come pulvini due bizzarre
teste dal ghigno deformato che, insieme ad un analogo mascherone nella chiave dell' arco del portale,
sostengono le mensole raffiguranti mostri che sorreggono l' ampio balcone soprastante.
Quest' ultimo, con balconato in pietra, e' a due luci suddivise da un' esile colonna con capitello
a fogliami e testine umane.
Le due finestre sono riquadrate entro una struttura architettonica a doppia bifora, con archi
a sesto acuto, che tuttavia scompare alla vista, mascherata da un' esuberante e fastosa decorazione
a figure allegoriche. I timpani curvilinei spezzati sono sormontati da putti alati e, al centro,
recano bizzarri mascheroni bifronti su cui si impostano due grandi aquile ad ali spiegate
che mascherano gli archi ogivali delle bifore. Altre due aquile si levano in volo dagli angoli estremi
del balcone; nella colonna centrale campeggia un grande stemma di 'Della Marra':
fascia in banda contromerlata di azzurro, in campo di argento, accompagnata nel capo da un
lambelIo di rosso. Sul medesimo asse segnato dall' insieme portale-balcone,
si colloca il balcone-finestra del piano superiore, piu' piccolo e piu'semplice nelle decorazioni
degli stipitii e dell' architrave, con bugne e lavorazione rustica simili a quelle del portale.
Da questo ingresso monumentale si accede ad un androne la cui volta dal curioso profilo convesso
al centro, reca affrescati nel muro un' aquila nera a due teste e lo stemma della famiglia
Fraggianni; ai lati, sopra le porte dei locali probabilmente destinati alla gente d' armi,
delle scene mitologiche. A destra il soggetto rappresentato era illustrato da una iscrizione
oggi mutila: 'NOZZE DI/..../RUB/....E DA/..../, che potrebbe essere: 'NOZZE DISTURBATE DAI CENTAURI';
ad un Iato della scena vi e' un soldato dipinto con l' arma puntata e la scritta 'GUARDIA',
dall' altro, un vecchio con la barba bianca e la scritta 'CAPRICCIO'.
Si passa quindi nel cortile interno su cui si affaccia un porticato costituito da tre ordini
sovrapposti di arcate a tutto sesto, elegante nella severa semplicita' della ghiera
in pietra da taglio e delle esili colonne binate al piano nobile.
I plinti, dal lato interno, verso il ballatoio, sono ornati da bassorilievi raffiguranti busti
di personaggi antichi, oggi molto consueti, probabilmente degli imperatori.
Alla loggia si accede per una bella scalinata le cui volte conservano i resti di affreschi
con rappresentazioni dei dodici mesi e alcune scene campestri; in una di queste si legge la scritta:
'A. D. 1650', probabilmente la data in cui il pittore esegui' l' opera.
Anche le volte a crociera delle logge conservano tracce di affreschi.
Le stanze sono molto grandi e comunicano direttamente l' una con l' altra.
Vi si accede dal ballatoio della loggia. Al piano nobile la porta di ingresso ha il frontone
spezzato che reca inserito al centro lo stemma dei Fraggianni,
mentre al secondo piano le porte
sono decorate con motivi di uccelli che beccano grappoli d' uva e con leoncini accovacciati nelle
basi degli stipiti.
La facciata posteriore si distingue fra tutte quelle dei palazzi barlettani
per l' ampio loggiato del piano nobile che si affaccia su un vasto giardino,
protendendosi verso il mare. La loggia svolge il tema, pienamente rinascimentale e di ascendenza
romana, della sequenza di archi fiancheggiati da colonne.
E' quindi evidente il contrasto tra la struttura dell' edificio cinquecentesca nella sua impostazione
generale e in alcuni elementi quali la loggia sul cortile interno e quella sul
giardino, e la sua decorazione fastosa, quasi orgiastica nel balcone e non priva di intenti
intellettualistici nel loggiato, chiaramente applicata in un secondo momento.
La struttura dell'edificio rimane quella del palazzo gentilizio, nella sua classica tipologia,
con il piano inferiore per i servizi e i piani nobili per l' abitazione vera e propria,
e con il cortile-porticato a logge, estremamente diffuso nei palazzi napoletani del '500 e del '600.
Ma in questo edificio va sottolineato il passaggio da una mentalita' chiusa e difensiva
dell'abitare aristocratico ad una piu' aperta e dilettevole, dei della pmpria cultura,
non solo della propria forza, proiettata verso la natura.
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