Tramite un arcone decorato nell' intradosso e lacunari con motivi floreali, immette in un piccolo atrio da cui si diparte la scala che porta ai piani superiori. Questa e' mascherata da una loggia consistente in quattro ordini di arcate, impostate su robusti pilastri. L' edificio ha subito profonde e notevoli alterazioni, del resto chiaramente visibili e databili. La piu' consistente oltre la ricostruzione del blocco centrale che ha causato la scomparsa del bugnato a punta di diamante, riguarda la modifica del cortile interno, le cui dimensioni sono state notevolmente ridotte per l' inserzione del loggiato, sviluppato fino al terzo piano, un elemento settecentesco che riecheggia numerosi esempi coevi napoletani e conferma la notizia documentaria relativa alle modifiche che Giuseppe Affaitati nel 1759 avrebbe apportato all' edificio. Il bugnato a punta di diamante e il bel portale rispondono ad un gusto pienamente rinascimentale di derivazione napoletana. ln particolare il portale ripete nella sua ricca iconografia e nella chlarezza dell' impianto, temi e motivi in linea con il naturalismo e il classicismo rinascimentale in voga nella capitale. |