SVILUPPO URBANISTICO DELLA CITTA'

Barletta comincio' ad avere importanza come centro commerciale e come fortezza sotto i Normanni; s' accrebbe per l' immigrazione degli abitanti di Canne, distrutta da Roberto il Guiscardo nel 1083. I cannesi non potendo dimorare entro la citta', si sistemarono fuori di essa, a ponente, poco lontano dalle mura che il conte Pietro aveva appena finito di edificare, su quello che era territorio cannese, qui iniziando quello che divenne uno dei borghi della citta' e che dal Santo Titolare della chiesa ivi eretta,chiamarono ,poi, di San Giacomo. Occorre aggiungere che prima dei cannesi, una colonia di greci aveva stabilito accanto al territorio della 'Barduli Nova' un mercato del sabato, detto anche oggi 'Paniere del sabato'. Verso la meta' dell' XI secolo, tale mercato divenne molto importante e cosi sorsero le prime abitazioni, le quali nel 1083 divennero rifugi dei cannesi onde si formo' il di San Giacomo, che l' imperatore Federico nel 1205 chiamo' 'Borgo Nuovo', per distinguerlo dall'altro piu' discosto detto 'Borgo Vecchio'. Successivamente quest' ultimo comincio' ad essere chiamato 'Borgo della Marra' o 'Borgo di S. Antonio Abbate'. Tale borgo comprendeva la chiesa di Nazareth, di Santa Maria della Croce, i conventi dei Dominicani, dei Francescani e la chiesa di Sant' Antonio Abbate, da cui prendeva nome. Non diversamente fu chiamato 'Borgo San Sepolcro' quello che era immediato alla chiesa di tale nome e che non tardo' ad essere incorporato alla citta' murata; per chiudere dentro la citta' il Borgo San Sepolcro, fu necessario slargare la prima cinta di mura, che il conte Pietro aveva fatto costruire. Dopo questo allargamento, la cinta di mura, seguendo il perimetro del la citta' dal fossato di ponente a quello di levante, racchiudeva oltre il rione Marina (piazzetta Pescheria), la Piazzetta, Vico Gloria, Via Cambio (oggi via Cavour), il castello e due porte: porta 'Marina' e porta 'San Leonardo'. Quasi certamente quella via, che gia' ai tempi degli Angioini era chiamata via del Cambio, deve il suo nome ai banchi di cambio che la colonia esercitava. La popolazione crebbe straordinariamente verso il 1300, anche per il giungere dei cannesi, i quali disertando la loro citta', che era pressoche distrutta, sceglievano volentieri l'abitato di Barletta, accampandosi in continuazione dalla parte occidentale della citta' e facendo sorgere quelle pubbliche vie che dal loro numero per antonomasia furono dette delle 'Sette Rue' .Il rione delle Sette Rue va da via Nazareth a via Santa Marta, convergendo su via Cialdini , ove ha sede la chiesa di San Ruggiero; il borgo delle Sette Rue assunse una fisionomia tutta propria e caratteristica, poiche non fu la ricerca di ordini architettonici che la determinarono, ma la comodita' ed il tornaconto. La citta' cinta di mura era considerata una delle principali piazzeforti del regno, circondata da grossi borghi: di San Giacomo, di San Vitale, di Sant' Antonio Abbate o della Marra e dai vari villaggi, posti sulla riva destra dell' Ofanto. Le speciali concessioni fatte alla citta' dagli Aragonesi dimostrano come questi re ponessero grande attaccamento a questa citta' regia fortificata, nella quale il 4 febbraio 1459, pote tranquillamente, nella cattedrale, incoronarsi re Ferdinando 1 d' Aragona.