Dal porto di Barletta salparono per l'Oriente gran parte
delle truppe crociate e nel 1190 ottenne dai Normanni il titolo
di città. Quet'epoca segnò la vera fondazione dell'attuale
impianto urbano organizzato elementare a spina di pesce con
asse centrale parallelo alla costa. La città di Barletta
attraversava in quegli anni un periodo di estremo benessere.
Nessun porto se non quello di Napoli era più attivo.
Carlo d'Angiò intervenne con aiuti finanziari alla ristrutturazione
del porto. Alla fine di questi lavori il porto era composto
da un braccio di fabbrica, il molo vecchio, in direzione nord-sud,
unito alla terraferma e da una diga artificiale fatta di scogli
detta "isola", perpendicolare al molo per riparare il bacino
antistante dagli effetti del maestrale.
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