DISPOSIZIONE
Conviene considerare la disposizione dei casali e delle torri mediante le reali distanze fra essi in linea d'aria, anche perché molte strade ancora non esistevano quando vennero erette le costruzioni rurali. E' facile osservare come costruzioni vicinissime tra loro ( Villotta-Falcone; Falcone-Capavecchia; Capavecchia-Sgamirra ecc.) sembrino molto più distanti quando si raggiungono dalle strade( si noti quanti chilometri bisogna percorrere per andare, ad esempio, da T.Falcone a T.Capavecchia e come tra queste torri non vi siano che poche centinaia di metri in linea d'aria).
Del resto, basta osservare la campagna dai punti sopraelevati ( i ponti dell'autostrada o i tetti delle torri stesse) per valutarne le reali distanze.
E' curioso notare come in linea d'aria 8 costruzioni ( da T. del Gallo a Casale-Torre Mino) siano poste in maniera equidistante l'una dall'altra quasi a formare un percorso a intervalli regolari.
Anche verso Bisceglie vi è una zona in cui 4 complessi rurali sono pressochè equidistanti a formare un quadrilatero ( dall'Eramo a Chiuso della Torre).
In conclusione, si può notare osservando la cartina, come torri e casali sono quasi tutti concentrati in 2 zone: quella triangolare fra la via di Bitonto e la Via di Terlizzi (11 costruzioni) e quella compresa fra la ferrovia e la strada Fondo Favale (8 costruzioni).
Un vasto tratto del territorio che separa nettamente le 2 zone, è completamente privo di costruzioni di una certa importanza. In conclusione, osservando il territorio di Molfetta nel suo insieme, si può notare (benchè alcune costruzioni siano crollate) una disposizione alquanto irrazionale e disarticolata. Tutto ciò andrebbe a smentire l'ipotesi delle fortificazioni secondo un piano prestabilito e della disposizione "a ventaglio" intorno alla città; sembra al contrario che queste costruzioni siano sorte qua e là dove se ne sentiva l'esigenza in epoche e situazioni diverse.