Il Portale della Chiesa di S.Andrea

Il portale della chiesa di S. Andrea é decisamente uno dei pezzi più importanti della scultura pugliese, tanto che sin dal secolo scorso é stato oggetto di studio da parte dei più illustri medievalisti e storici dell'arte, italiani e stranieri. Tali studiosi hanno sviscerato le problematiche relative all'influenza, nordiche ed orientali, sull'iconografia e sull'arte del portale; a problemi di datazione; alla provenienza dei materiali e, infine, ai legami con la scuola dei "magistri tranesi" del XII secolo. Il nome dell'autore del portale é riportato in una iscrizione posta alla base della lunetta : "INCOLA TRANENSIS SCULPSIT SIMEON RAGUSEUS, DOMINE MISERERE" Si tratta, dunque, di un tale Simeone, nativo di Ragusa (l'attuale Dubrovnick) ed abitante in Trani, come si evince da quell'incola tranensis e, sicuramente, legato alla scuola dei "magistri tranesi" molto fiorenti nell'Italia meridionale. I "magistri tranesi" occupano una posizione di primo piano nei cantieri pugliesi delle grandi cattedrali del XII e XIII secolo. Il protomagister é figura decisiva nel cantiere di una cattedrale: dirige i lavori per la costruzione, ne cura il corredo decorativo fornendo disegni e modelli a scultori e scalpellini, spesso riservando per se l'esecuzione delle parti scultoree più rilevanti. I due capi - scuola dei "magistri tranesi" sono decisamente Bernardo da Trani e suo figlio Eustasio, architetti - scultori fra i più attivi nella seconda metà del XII secolo nel cantiere della cattedrale di Trani e di lì chiamati, poi, a dirigere altri prestigiosi cantieri. Eustasio, infatti, lavora alla cattedrale di Ragusa (distrutta dal terremoto del 1667), probabilmente precedente a quella tranese e molte sono le somiglianze nella scultura dei portale tra le due chiese (vedi scena del "sogno di Giacobbe"). Si innesta, quindi, quel processo di relazione artistica tra le due sponde dell'Adriatico, che é fondamentale per la comprensione del portale di S. Andrea. Le intense relazione commerciali, religiose, culturali, artistiche fra le due sponde adriatiche arricchiscono l'arte dei magistri tranesi e che riflette le influenze bizantine. In realtà quella bizantina non é l'unica influenza; infatti l'arte pugliese dei magistri tranesi si arricchisce di altri apporti: . quelle nordiche, lombarde e soprattutto francesi (Francia occidentale); la Puglia é, infatti, tappa obbligata per i pellegrini che vanno in Terrasanta; si crea, quindi, un percorso dalla Francia fino in Oriente che si pone come veicolo di diffusione dell'arte; . ascendenze islamiche, per i rapporti con la Sicilia; . influenza dell'arte inglese, dovuta, anche, alla diffusione dei codici miniati. DESCRIZIONE MATERIALE: Pietra calcare locale. Opera parzialmente mutila del vestibolo. La lunetta é costituita da tre pezzi, due dei quali (i laterali) sono da considerarsi accomodamenti posteriori. L'architrave, monolitico, presenta una rottura obliqua sulla parte destra. I due stipiti interni sono formati ciascuno da tre blocchi disuguali sovrapposti.

[Descrizione] [Iconografia] [Analisi stilistica]