Notizie sulla famiglia della Marra
Proprietari e patroni della chiesadel SS. Salvatore, oggi S. Andrea, furono, sin dall'inizio, i Della Marra la cui presenza ed influenza si estesero anche su altre piccole chiese o edifici, infatti: l) Una pergamena del 30-08-1364 riporta la notizia che la signora Giacoma Della Marra donò, ai frati di Santa Maria del Carmine, la sua casa-ospizio che si trovava nei pressi della chiesa.2) La costruzione della chiesa di S. Chiara con annesso Monastero, della seconda metà del XV secolo, si fa risalire all' opera della signora Covella S. Dionigi, moglie di un Giovanni Della Marra. 3) l' Altare Maggiore della chiesa dell' attuale "Monte di Pietà",ricco di marmi pregevoli e impreziosito di una tela di scuola napoletana del 600, fu eretto nel 1719 dai fratelli Ettore ed Antonio Della Marra. La presenza dei Della Marra a Barletta è storicamente accertata versi il 1200, ma non è da escludere che essa risalga al XII secolo.Il primo volume del codice diplomatico barlettano parla di un Iaczolino Della Marra come "Magister rationalis" della Curia di Re Manfredi ( 1279). Riso Della Marra nel 1266 e Pietro Della Marra nel 1299 ricoprirono cariche di rilievo come risulta dai documenti del tempo.Nel 1308 si incontra Giovanni Della Marra, probabilmente figlio di Pietro, abate e rettore della chiesa del SS. Salvatore. Più tardi si ha notizia di Corrado Della Marra, miles, che ebbe undici figli. Fra questi si ricordano: 1) Giacomo, arcidiacono cassinese, abate di S. Nicola e SS. Salvatore di Barletta ( l343) 2) Maria, abbadessa di Santa Chiara extra moenia (l339) 3) Nicola, signore di Serino; 4) Riso, ciambellano di Re Roberto, portulano nel porto e per il lido di Barletta. Nella seconda metà del secolo XIV, la famiglia Della Marra attraversò un periodo di gravi e feroci lotte con altre potenti famiglie barlettane, in particolare con Nicastro, Pipino, Contestabile, giunti a Barletta al seguito della dinastia Sveva. I Della Marra riuscirono, in un primo momento, a prevalere successivamente, al tempo di Carlo III ( 1381 - 1386), subirono un massacro, ad opera della famiglia Nicastro.L'unico superstite, Eligio, recuperati più tardi tutti i beni della famiglia,diede al casato nuovo lustro. Nonostante l' episodio del massacro, grazie all' opera di Eligio, la famiglia Della Marra recuperòla sua posizione di preminenza nella città,tanto è vero che alcuni tardi discendenti addirittura,vantarono che la città di Barletta fosse stata data, a quei tempi, in signoria ai Della Marra. La notizia è priva di fondamento perché la città di Barletta rimase sempre un dominio regio; ma la millanteria dimostra la posizione di primato che la famiglia ebbe in città. Nel 1455 Barnabò Della Marra, barone di Casale della Trinità (attuale Trinitapoli), capeggiò le guerre combattute da Ferdinando d' Aragona in Barletta. Alla sua Morte ( 1496), il Casale della Trinità passò al fratello Renzo. Dei tre figli di Renzo, Eligio continuò a tenere il possesso del Casale della Trinità,Giovanni Vincenzo abitò a Barletta ( 1514). Fino a questo periodo, i Della Marra abitarono in un vasto e antico palazzo situato di fronte al vico Gloria (cioè all' odierna chiesa del Purgatorio); si tratta, probabilmente, dell' attuale palazzo Bonelli, situato al centro di quel rione che era intitolato ai Della Marra con il nome di "locus marrensium" e che si estendeva dalla piazzetta sino al S. Sepolcro. Nel 1532 i Della Marra cedettero la chiesa del SS. Salvatore ai Frati Minori Osservanti. Anche in questo periodo la famiglia Della Marra godette dei più alti onori ed ebbe membri assai illustri e potenti in ogni campo, fra i quali si ricorda un Placido, vescovo di Melfi nel 1584. Contrasse parentela con le più nobili famiglie italiane, fra le quali si ricordano gli Orsini, gli Accioli, gli Adamari, i Santacroce, i Visconti. A Barletta la famiglia Della Marra si estinse nei primi anni del 1700 perché i tre figli di Geronimo e di Giulia Gattola non ebbero eredi. Uno di essi, Antonio, nel 1743 vendette il palazzo Della Marra al marchese Niccolò Fraggianni per 30 ducati. Cessione della Chiesa del SS. Salvatore ai Minori Osservanti. Quali le ragioni che spinsero i Della Marra a cedere, nel 1532, la loro chiesa del SS. Salvatore ai Minori Osservanti? Detti frati avevano abitato, sin dal 1400, la chiesa e il convento di S. Andrea fuori le mura. Nel 1528 convento e chiesa furono distrutti dai francesi comandati da Renzo da Ceri e fu allora che i Della Marra, filofrancesi, onde evitare il risentimento del popolo barlettano per la gravità dell'accaduto, cedettero la loro chiesa ai ventisei francescani con l'obbligo di costruirvi accanto il convento.


[Movimento Francescano] [Dalla donazione alla soppressione francese]