Storia
La Chiesa di S. Maria del Carmine fu eretta dai Carmelitani dell'Antica Osservanza. Un frate carmelitano Antonio Marinato da Grottaglie, venuto a Bari, sotto l'Arcivescovo Girolamo Sauli per un corso di predicazione, fondò nel 1542 un convento per il suo Ordine nel sito, dice il Beatillo "dove sta hora lo spedale del Monte di Pieta". I Carmelitani si trasferirono in seguito in un nuovo convento,
costruito presso l'antica chiesetta di S.Rocco, che nel 1640 trasformarono, dedicandola alla Madonna del Monte del Carmelo. Fu presso tale chiesa che nel 1702 si costituì il primo nucleo della Confraternita del Carmine, composta per lo più di mercanti, successivamente elevata ad Arciconfraternita da Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie, nel 1857.
Dopo la soppressione dell'ordine dei Carmeilitani, avvenuta nel 1807, il Comune di Bari nel 1857 cedette il convento all'Arciconfraternita per l'istituzione di un educandato di fanciulle orfane. A dirigere l'istituto furono chiamate le Suore Teresine e in seguito le Suore dell'Immacolata Concezione. Nel 1965 , dopo una serie di lavori, il vecchio convento é stato trasformato in un moderno istituto educativo assistenziale.
Tali lavori hanno comportato il rifacimento dell'intero edificio, compreso l'antico prospetto esterno di cui é rimasto solo l'ingresso settecentesco. Anche la chiesa nel 1852 subì radicali restauri che ne trasformarono la primitiva forma seicentesca. La facciata più volte trasformata, non presenta l'originaria partitura: gli elementi attuali, come il semplice portale, il paramento a ricorsi di bugne, le tre finestre e le cornici di coronamento con piccolo timpano terminale sono elementi riferibili ad un rifacimento ottocentesco.
L'indagine archeologica svoltasi tra il 1997 e l'anno successivo ha dato alla luce l' edificio di culto piu antico: la Chiesa di S.Rocco. E nonostante le strutture della chiesa attuale abbiano ostacolato una piena compresione della pianta dell'edificio, si possono notare con precisione le antiche fondazioni, nonché alcuni resti di muratura.
L'elemento più considerevole dell'inedito edificio, attribuibile all'età bizantina (X-XI sec) é la pregevole pavimentazione in grandi tasselli calcarei , articolata secondo un disegno geometrico; ampiamente confrontabile nelle numerose chiese baresi dell'epoca.