Dopo i lavori ottocenteschi che avevano migliorato l'acustica della sala,
innalzandone la volta rispetto all'assetto originario, si deve arrivare
agli anni trenta per trovare degli interventi consistenti sulla sala: fu
affidata al pittore veneziano Mario Prayer la decorazione artistica del
soffitto, così come ancora oggi si presenta. La volontà di
far realizzare tale lavoro fu manifestata dal Commissario Vincenzo Vella
nel 1930 che fissò anche i criteri da seguire nella realizzazione
dell'opera. Così si legge nella deliberazione n.651 del 29 Aprile
1930: "sarà seguita la decorazione pittorica della volta della
sala con ornamenti policromi e ad imitazione stucco, dividendo la volta
stessa in tre grandi scomparti con rosoni centrali di stucco. Un grande
fregio lunettato con ornamento e figurazioni simboliche alternate a pannelli
in chiaroscuro con vittorie alate recanti il fascio littorio. Le figurazioni
delle lunette significheranno le arti, le scienze, le industrie, il commercio
e l'agricoltura, ciascuna recante i propri attributi e le proprie insegne.
(galleria fotografica degli affreschi)
LE LAPIDI
Sulla facciata principale del Palazzo di Città sorge un gran numero di lapidi. Partendo dall'angolo con Via Roberto Da Bari, ve ne è una che riporta i nomi dei caduti nella guerra partigiana. Sui i due lati del portone principale, invece ce n'é una risalente al 3 Marzo 1887 che ricorda i caduti di Dogali, e un'altra che ricorda, tra questi, i militari nativi della terra di Bari. Sulla facciata del teatro comunale Piccinni sorgono altre due lapidi: una commemorativa del Congresso dei CNL del 1944 e l'altra, risalente al 20 Maggio 1900 che commemora il centenario della morte del musicista Nicolò Piccinni. Sull'ala sinistra dell'edificio si osservano in sequenza altre 5 lapidi aventi i seguenti oggetti: Giordano Bruno (1909); Giuseppe Mazzini, nell'anniversario dell'annessione di Roma all'Italia (20 Settembre 1905) ; l'uccisione del Re Umberto I di Savoia nel trigesimo anniversario della presa di Roma; il sacrificio di Guglielmo Oberdan (20 Dicembre 1913); l'elenco delle medaglie d'oro al valor militare della Provincia di Bari, fino al secondo conflitto mondiale.
SALA MASSARI
Situata al primo piano, è una delle sale di rappresentanza del
comune, in prossimità degli uffici di segreteria al suo interno sorge
un busto di marmo su piedistallo del famoso uomo politico che fu il primo
deputato di Bari al Parlamento nazionale dopo l'Unità d'Italia, oltre
che giornalista e scrittore (1821-1884). Il busto è opera della scultore
romano Emilio Tadolini. Vi è inoltre un busto in bronzo di Araldo
di Crollalanza che ricoprì le cariche di podestà, ministro
dei lavori pubblici, consigliere comunale, senatore della Repubblica (1892-1986).
Il busto é opera dello scultore molfettese Filippo Cifariello.