LE ORIGINI Qualunque sia stata l' antica origine della città erto che verso il Mille il paese, probabilmente perché distrutto in qualche incursione dei Saraceni, risorse intorno al castello Motta, per cui la popolazione sentì il bisogno di costruire una nuova chiesa parrocchiale, essendo quella di S. Maria di Modugno, prima ed unica chiesa, distante ed angusta. La nuova chiesa venne edificata nel sito ove é l'attuale Chiesa Matrice e fu dedicata all' Annunziata. Dell' esistenza di questa chiesa si é certissimi.Nicola Trentadue senior dice che doveva essere di stile basilicale, a tre navate, e di bellezza architettonica, come si poteva desumere dalla decorazione di un avanzo di bassorilievo ritrovato. Nel 1347 l' arcivescovo Bartolomeo Carafa restaurò questa chiesa perché crollante. Ma già al tempo della Regina Bona l' antica chiesa parrocchiale era vetusta e cadente, per cui, nonostante i restauri eseguiti nel 1518 si sentiva il bisogno di un tempio nuovo che fosse anche piu' vasto per l' aumentata popolazione. A tale scopo già verso la fine del secolo XVI i cittadini cominciarono a donare lasciti, finché l' Università (l' amministrazione cittadina) assumendo su di se l' onere maggiore della impresa, rese possibile la realizzazione di quella che per decenni era stata la massima aspirazione di tutto il popolo. I lavori iniziarono nel 1604, come si apprende da un documento pubblico del 21 giugno 1604, quale costruttore venne incaricato Bartolomeo Amendola. Questi viene chiamato da Trentadue junior l' "artefice muratore", espressione che certamente equivale ad architetto, data la capacità dimostrata dallo stesso nel fondere la nuova costruzione con la vecchia chiesa e nell' erigere il monumentale campanile, che é anche sua opera. L' antica chiesa non fu completamente abbattuta, ma si preferì conservarne le strutture principali, trasformando gran parte di essa in presbiterio della nuova chiesa, mentre la navata fu costruita quasi totalmente ex novo. Quanto però della vecchia chiesa sia rimasto nella nuova non si può precisare. Mons. Romita, nella descrizione dei lavori fatti da lui eseguire nel 1911 all' altare della Addolorata, dice che furono raschiati e rimessi in luce gli antichissimi bassorilievi delle tre nicchie, i quali risalgono almeno al Cinquecento e forse ad epoca anteriore. Dunque é evidente che qualcosa della costruzione della primitiva chiesa fu conservata nella nuova. Infatti l' attuale Chiesa Matrice presenta due corpi ben distinti: uno dall' abside alle porte laterali, l' altro da queste alla facciata. Ciò viene evidenziato, oltre che dalle diverse strutture sia interne che esterne, anche dagli assi dei due corpi che sono leggermente obliqui l' uno rispetto all' altro. L' asse del presbiterio é leggermente obliquo rispetto all' asse della navata. Per armonizzare i due assi il costruttore ha saputo ben innestare i due corpi del fabbricato tra loro, sì che solo un attento osservatore si accorge dell' obliquità della navata rispetto al presbiterio. Alcuni hanno voluto vedere in questa asimmetria di assi il simbolismo liturgico del Crocifisso avente il capo reclinato. Può anche darsi che si sia approfittato dell' esistenza di questo simbolismo nell' arte per adattare il prolungamento della navata al corpo della chiesa preesistente; ma il motivo vero non é il simbolismo, ma una evidente necessità tecnica. Infatti nell' architettura che adotta questo simbolismo vi è asimmetria di assi solo tra il presbiterio (il capo del cristo) e la navata (il corpo del crocifisso). Nella chiesa Matrice invece non solo il presbiterio, ma anche la prima parte della navata é obliqua rispetto alla rimanente navata. L' obliquità del tratto della navata appartenente alla vecchia chiesa è stata magistralmente ingannata dall' architetto, che giostrando sui due pilastri terminali degli archi adiacenti al presbiterio (pilastri che egli ha allineato al corpo nuovo della chiesa e non ai primi pilastri siti presso il presbiterio) ha mirabilmente unificato l' asse delle due parti della navata. Questo abile gioco architettonico è ben evidente sulla navata destra, mentre nella parte opposta è occultato dalla costruzione del cappellone. Il perchè poi il prolungamento della navata non fu fatto sull' asse del primo corpo della chiesa, ma leggermente obliquo verso nord-ovest, risulta evidente dalla constatazione che sul lato di levante della chiesa vi erano delle case preesistenti contro le quali la nuova costruzione del sacro edificio sarebbe andata a cozzare se avesse seguito l' asse del presbiterio. Ecco perchè si è del parere che l' asimmetria degli assi sia stata una necessità tecnica e non un voluto simbolismo. Circa la ricostruzione della chiesa si conoscono le seguenti date: 1604 inizio dei lavori; 1614 elevazione del campanile fino al loggiato; 1626 consacrazione della chiesa. Queste date ci permettono di ricostruire quale fu l' andamento dei lavori. Per rendere subito la chiesa funzionale, almeno in parte, i costruttori si affrettarono ad eseguire il rifacimento della vecchia chiesa, completando il presbiterio e la prima parte della navata appartenente all'antica costruzione, nonchè il campanile la cui sezione inferiore forma un sol corpo con i muri del presbiterio. Questi lavori devono essere stati completati poco dopo il 1615, rendendo così questa parte della chiesa funzionale fin da quell' anno e dopo, dal 1615 circa, fu eseguito il prolungamento della navata. Si arguisce ciò dal fatto che l' antico organo fu costruito nel 1615, né si può pensare che sia stato commissionato 11 anni prima della consacrazione della chiesa se non fosse servito subito per le sacre funzioni. Si sa d' altronde che il presbiterio e almeno la prima parte della navata funzionava certamente prima del 1626 (anno della consacrazione della chiesa), poiché il fulmine caduto il 13 novembre 1622 si abbattè sul presbiterio durante una funzione, uccidendo 3 sacerdoti e 3 chierici. La cronaca della caduta di quel fulmine dice che l' organo trovavasi al fianco dell' altare maggiore. Se dunque già nel 1622 si facevano nel presbiterio delle funzioni e vi era l' organo già installato, è chiaro che prima fu completata e resa funzionante questa prima parte della chiesa (lasciando forse come chiusura provvisoria la stessa vecchia facciata) e dopo, dal 1615 circa, fu eseguito il prolungamento delle navate, a meno che la consacrazione della chiesa sia stata protratta di diversi anni dalla fine dei lavori. I lavori durarono 22 anni. La chiesa fu consacrata tra l' esultanza di tutto il popolo il 15 novembre 1626 come leggesi sulla lapide posta sulla facciata a sinistra della porta d' ingresso, dall' arcivescovo Ascanio Gesualdo. Come la chiesa precedente, anche la nuova fu dedicata alla SS. ma Annunziata.
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