PIANO ATTICO
Il piano d'attico e' stato ricavato solo in epoca successiva a quella in cui si vede costruito l'Ateneo. Essendo lo stile architettonico totalmente differente dal resto, si e' cercati di renderlo invisibile agli occhi di guarda il Palazzo. Questo scopo e' stato raggiunto con pi successo, sui prospetti esterni, in quanto la precedente copertura a falde inclinate e' stata sostituita da un'altra copertura, sempre a falde inclinate, ma con pendenze minori. Cosi' facendo si e' portata la linea di gronda ad un livello superiore, ed inoltre si e' parzialmente eliminata la falda che sull'interno. Si e' ricavato in questo modo una zona abitabile nel sottotetto, ed accessibile dal terrazzo. Tuttavia, il piano calpestabile rimane ad un livello inferiore del terrazzo, giustificato dal motivo che ne deve seguire la pendenza della copertura. La struttura portante della copertura e' in cemento armato, e rivestita con coppi ed embrici. L'allontanamento delle acque piovane e' garantito da una gronda in c.a. che gira intorno al Palazzo, che oltre a scaricare nei pluviali esterni, scivola anche sul terrazzo. Confrontando le fotografie dell'epoca, con quelle di oggi, ci si rende subito conto di quanto e' stato detto. Anche le coperture a falda dei corpi interni sono state completamente modificate, non scegliendone pero' la stessa soluzione di quelle esterne. Una spiegazione plausibile puo' essere data dal fatto che essi non vanno ad incidere sui prospetti esterni. Purtroppo non si e' tenuto conto delle visioni prospettiche dei cortili interni. Anche se dal cortile principale, come gia' detto, non e' immediatamente avvertibile la presenza di tale attico, negli altri quattro cortili, esso si affaccia completamente su questi, rovinandone cose' l'armonioso disegno dei cortili ed alterando le giuste proporzioni che il Castelli aveva ideato, riducendone la luminosita' e spaziosita'. Oltretutto lo stato di conservazione e' pessimo, mancano gli adeguati impianti di sicurezza, il lastricato solare e' paragonabile in senso lato, ad un mosaico risalente al periodo paleocristiano ed inoltre sembra che ruggine e muffa, compensino la mancata decorazione di tale piano.