PROBLEMI RIGUARDANTI L'ISTRUZIONE

Con l'unita' d'Italia comincio' per Bari una nuova e piu' intensa vita che si manifesto' con un accresciuto impulso delle attivita' imprenditoriali e commerciali, e quindi, con un urgente bisogno di scuole ed istituti tali da preparare generazioni future capaci di dirigere aziende commerciali, istituzioni politiche, amministrative ed economiche, e con la sua intelligenza capace di dare nuovo impulso alla vita civile, industriale ed artistica del paese.

Data la grande attenzione che fu subito rivolta dal Governo Nazionale al problema dell'istruzione, tanto trascurato dall'incuria del governo borbonico, il quale cosi' facendo, porto' le classi meno abbienti ad un livello di ignoranza quasi generale, il primo grande provvedimento fu quello di riunire sotto un'unica grande struttura pubblica le scuole, di cui Bari ne era fortemente carente, mediante la costruzione del Palazzo Ateneo. Questo intervento fu reso necessario dalle condizioni in cui si trovavano le fatiscenti strutture dedite all'istruzione, si pensi che su trentamila abitanti che contava la municipalita' barese esistevano solo due scuole elementari maschili e quattro istituti femminili. Inoltre in esse mancavano tutti gli utensili didattici necessari al buon funzionamento di un'istituto di educazione e come si puo' evincere dalla relazione mandata al Ministero della Pubblica Istruzione nell'ottobre 1862, nella citta' di Bari "non si conoscevano statistiche: locali stretti, fetidi, indecenti; arredamento di niuna sorta; metodo individuale: libri di testo pessimi e difformi; non programmi; scuole frequentati da pochi o deserte; fanciulli trattati da bestie;......citta' popolosa con un solo maestro pubblico...."

Nella relazione si faceva anche riferimento alla scarsa paga ricevuta dai maestri, che molti docenti privati non avessero neanche la licenza per insegnare e ogni cento studenti solo uno sapeva leggere.

Le cose non andavano meglio per quanto riguarda le scuole femminili, dove le maestre neanche sapevano insegnare a leggere o scrivere e che avevano come unico scopo di insegnamento il cucire o il lavorare a maglia, ricevendo un compenso molto inferiore a quello dei loro colleghi maestri.