Concludendo la nostra relazione, in merito allíindagine svolta da Noi su questa grandiosa struttura, vogliamo ora aggiungere una Nostra osservazione.
Dalla pianta del pian terreno, si ha come líimpressione che il Castelli abbia voluto intenzionalmente riprendere in piccolo quello schema ippodameo che caratterizza tutto il quartiere murattiano, con le sue vie principali in analogia ai corridoi interni di collegamento posti in asse tra di loro e rigorosamente non solo paralleli ai lati perimetrali dellíedificio, ma a tutto il tracciato urbanistico del quartiere, prevedendo anche, nel suo interno tre ampi cortili in analogia con le tre piazze previste originariamente per il quartiere. L'Ateneo e' nato, dunque, come una piccola cittadella universitaria, con il corpo esterno che la cinge come mura, e quattro grosse porte come unico contatto con l'esterno.

Lo stato di conservazione dellíintero edificio, non e' dei migliori. Inoltre, una cosa che ci ha colpito maggiormente e' stato quello di vedere rovinata una delle facciate interne del cortile che da su Via Crisanzio. Ci riferiamo alle due ciminiere ( cosi' sembrano ) appoggiate nel mezzo della facciata, rovinando oltre alla visione díassieme, anche il corpo centrale di tale facciata.