SECONDO PIANO
Anche questo per forza di cose, ha uno schema planimetrico uguale ai precedenti. I finestroni interni consentono di illuminare ed aerare sufficientemente il tutto, anche se alcuni tratti dei corridoi sono completamente bui ed illuminati solo tramite luce artificiale. La scala di rappresentanza non raggiunge questo piano, in quanto, come specificato dal Castelli nella sua relazione tecnica, questa era stata concepita come scala di accesso al piano dell'Universita' e del Museo. Essendo, originariamente destinato al piano del convitto, con annesso dormitorio e mensa, si possono riconoscere in esso stanze molto ampie, oggi riconvertite in aule universitarie. L'originale teatrino che il Castelli pose in questo piano non ha piu' la sua copertura originale a falde inclinate, ma bensi' una orrenda copertura a shed, che pur illuminando meglio tale ambiente, esteticamente non si inserisce in modo armonioso nel contesto. Oggi questo spazio e' utilizzato come aula magna. Miglior riuscita ha avuto il rifacimento della copertura dell'attuale biblioteca, che da un punto di vista estetico, ne deturpa meno la visione.