DALL' UNITA' D'ITALIA AD OGGI

Alla meta' dell'800 nel borgo murattiano erano state edificate gia' 38 isole, ed, in mezzo secolo, esso si sviluppo' in maniera tale da poter essere considerato la parte principale della citta'. Contemporaneamente andava sempre pi decadendo l'aspetto urbano del borgo antico. In conseguenza di una sempre piu' "migrazione" delle masse contadine provenienti dalle zone limitrofe verso il nuovo borgo, dove ormai vi era le sede dei piu' importanti centri amministrativi della citta' di Bari, si ebbe un aumento demografico, che porta' la citta' ad una popolazione di 50.524 abitanti in meno di cinquanta anni. Sorge dunque la necessita' di rendere la citta' "socialmente e culturalmente vivibile", dotandola cioe' delle giuste opere pubbliche che un insediamento urbano abbisogna. In questo contesto viene a nascere l'idea per la fondazione di una " grandiosa struttura ", totalmente dedita alla istruzione, ovvero l'Ateneo, il cui progetto fu affidato all'architetto Giovanni Castelli, selezionato in un concorso nazionale bandito dal Comune e dalla Provincia di Bari.

Parallelamente vi e' un forte incremento dell'attivita' industriale e commerciale del borgo nuovo che porta alla progettazione di un nuovo piano regolatore. Affidato nel 1867 all'Ing. Pietro Trotti, si configuro' come una estensione del vecchio piano, in quanto adotto' lo stesso schema viario ed edilizio del borgo murattiano, prevedendo come unica novita' di rilievo la costruzione di una terza piazza nella zona di ponente, ad uguale distanza da P.zza Garibaldi e P.zza Umberto, nella contrada Pontegarzo, in asse con la via Putignani. Tale progetto prevedeva, inizialmente, soltanto il prosciugamento della palude Marisabella, con l'immissione del cospicuo materiale di risulta delle costruzioni. Successivamente quest'area fu edificata, a causa del continuo incremento demografico, costituendo l'attuale quartiere Liberta' e conseguendone una sistematica occupazione dei suoli. Con tale situazione, nel 1880 si constatava, in merito alla piazza ottagonale, che "....per concessioni di suoli gia' fatte in quel punto, non potrebbesi piu' averla.". Analoga sorte ebbe dopo, nel periodo fascista, la prevista Villa Comunale a levante del borgo, in quanto tale zona fu totalmente occupata dai grandiosi edifici pubblici ( ancora esistenti ) che in linea con la "cultura fascista", in campo urbanistico,"...tendevano ad attribuire valori di " rappresentativita' " della citta' nel suo insieme, accentuandone il divario con la campagna, e di " monumentalita' " alle nuove sedi dello Stato dove si trovano commisti i cosiddetti simboli della romanita', della italianita' e della mediterraneita'. ".

Oggi possiamo individuare il quartiere Murat, in quella parte della citta' di Bari compresa tra il mare ed il nucleo antico a Nord, il C.so Cavour ad Est, la ferrovia a Sud e la extramurale, oggi, Via Brigata Bari ad ovest. Anche se inizialmente fu ideato come unico quartiere, oggi e' suddiviso amministrativamente in due parti:

quello di levante corrisponde al Borgo Murattiano, chiamato oggi quartiere Murat;
quello a ponente ed a Ovest di Via Manzoni Ë pi vasto del precedente, chiamato quartiere Liberta'.

La duplice suddivisione anche se non e' giustificata a livello urbanistico lo e' in un contesto storico, dimensionale, sociale e finanziario a causa del sempre pi marcato carattere di centro direzionale e residenziale di livello signorile acquisito, dal quartiere Murat rispetto alle caratteristiche popolane che identificano il quartiere Liberta'.