Partizioni Interne
I COMPONENTI COSTRUTTIVI: LE PARTIZIONI INTERNE Le pareti interne hanno come funzione principale quella di delimitare gli spazi interni in relazione alle attività che vi sono svolte. E' importante evidenziare come, con la struttura portante in pilastri, sia possibile murature interne "MUOVERSI" con conseguente libertà dell'organizzazione degli spazi. Le partizioni interne, infatti, possono essere più o meno flessibili: si pensi a quelle in muratura e in vetro. Comunque esse siano, però, in relazione al tipo di spazio, alle condizioni ambientali che lo caratterizzano, alla condizione di contiguità con altri spazi, il divisorio deve controllare diversi fenomeni: fenomeni acustici (isolamento e riverberazione), ottici (visibilità e riflessione luminosa), termici (isolamento e inerzia termica), igrotermici (condensazione), idrodinamici (tenuta all'acqua, capillarità), gassosi (odori), elettromagnetici (raggi X e altre radiazioni), chimici (emanazione sostanze chimiche) e pirici (tenuta e isolamento al fuoco). E' importante, in relazione al tipo di locale e alle dotazioni di impianto e attrezzatura che questo deve avere, che le pareti interne permettano l'integrazione di reti impiantistiche e l'attrezzabilità con elementi di arredo. Oggi le pareti interne fisse non portanti sono riconducibili a due tipologie: - pareti in muratura: idonee ad ambienti nei quali la flessibilità d'uso non implica spostamenti dei divisori; - pareti intelaiate: sono smontabili e ricollocabili altrove quindi idonee in ambienti con significativi spostamenti nel tempo. In relazione alla integrazione impiantistica e alla attrezzabilità le pareti in muratura permettono l'inserimento di impianti "sotto traccia" (e molto dipende dalla forometria dei laterizi impiegati) mentre le pareti a telaio prevedono l'alloggiamento delle reti impiantistiche tra le lastre. Per quanto concerne la sospensione di arredi più o meno pesanti la parete in muratura non presenta problemi mentre quella intelaiata necessita dell'ancoraggio in corrispondenza di elementi del telaio. Si affronta, adesso il discorso sui criteri operativi ed economici: - COSTRUIBILITÀ: è importante la modalità di messa in opera in quanto questa può avere ricadute sulla qualità delle pareti interne. Le pareti in muratura sono realizzate da maestranze edili e generalmente seguono queste sequenze operative: muratura, tracce, predisposizione per gli impianti, intonacatura e, quando la parete è completamente asciutta, la finitura. Le pareti intelaiate, invece, sono realizzate da montatori specializzati con la seguente sequenza operativa: montaggio del telaio e di una lastra, predisposizione impianti, isolamento, seconde lastre, realizzazione giunti e finitura a giunti asciutti. - TEMPI: i tempi vanno considerati tenendo conto degli intervalli necessari fra le diverse lavorazioni e vede, per una coppia di addetti, realizzare 32 mq al giorno per pareti in muratura e 16 mq al giorno per pareti intelaiate. - MANUTENIBILITÀ: tenendo conto che le soluzioni in muratura hanno durabilità gerarchizzata per: 1) pitture, 2) intonaci, 3)supporto murario; e le soluzioni intelaiate, invece, hanno durabilità gerarchizzata per: 1) finitura, 2) lastre; si evidenzia che la manutenzione dipende dal diverso grado di usura dei componenti della parete. - COSTI: il criterio di calcolo dei costi è molto complesso ma sinteticamente si può affermare che il costo globale (ovvero quello che comprende anche la manutenzione) è approssimativamente uguale. Concluso questo discorso, si analizza il prodotto in laterizio forato. Innanzitutto si ricorda la distinzione, secondo le norme UNI, fra: - mattoni (o blocchi) forati: percentuale di foratura superiore al 55%; - mattoni (o blocchi) semipieni: percentuale di foratura compresa fra il 45 e il 55%. Si rammenta, inoltre, che sino al 55% di foratura i mattoni possono essere usati per realizzare mura portanti, dopo di che vengono utilizzati per estrusi. Nella realizzazione delle pareti interne la disposizione dei fori del laterizio è dettata dalla possibilità di far passare gli impianti oppure da quella di ridurre la trasmittanza oppure dalla possibilità di far meglio ancorare i fisher, ... Vi sono diversi tipi di apparecchiature murarie come: - pareti semplici: sono costituite da un solo strato murario realizzato con elementi forati di laterizio; - pareti doppie: sono costituite da un doppio strato murario realizzato ciascuno con elementi forati di laterizio di uguale o diverso spessore e, inoltre, l'intercapedine può essere parzialmente o totalmente riempito di materiale isolante (spesso lana di vetro). Si ricorda che, secondo il D.M. del 16/01/96 le pareti divisorie di altezza superiore ai 4 metri, superficie maggiore di 20 mq e spessore di 8 cm devono essere irrigidite (come, ad esempio, con ancoraggi tra tavolati). Si evidenzia, inoltre, che vi sono determinate condizioni di integrazione con le strutture onde evitare che i carichi creino crepe. Talvolta si utilizzano giunti elastici (come il polistirolo espanso), costituiti da materiali smorzanti che assicurano la stabilità e diminuiscono la rigidezza. Attenzione bisogna porre al montaggio delle porte normalmente poste in opera con controtelaio di legno, montato dal muratore prima dell'esecuzione dell'intonaco. Questo permette che la posa della porta avvenga ad ultimazione lavori e consente anche una facile sostituzione. Se si opta per il telaio fisso (solitamente in metallo o PVC) bisogna invece montarlo sulla parete intonacata. Si conclude il discorso sulle pareti interne elencando una serie di funzioni che possono essere svolte dall'intonaco interno; queste sono le funzioni di: - regolarizzazione delle superfici del supporto; - decorazione; - irrigidimento; - protezione dagli agenti di utenza; - tenuta all'aria; - impermeabilità all'acqua (specie in locali umidi); - protezione al fuoco (intonaci antincendio); - fonoassorbenza (intonaci fonoassorbenti). Requisiti prioritari dell'intonaco sono: - compatibilità con il supporto e aderenza; - mantenimento dell'integrità. Si rammenta, infine, che gli intonaci tradizionali sono realizzati in tre stratificazioni: - rinzaffo (o strato di aderenza); - strato di arriccio; - strato di finitura. L'organismo edilizio che si progetta deve garantire un determinato benessere acustico ai fruitori dell'opera. Bisogna, quindi, "controllare" le sorgenti di rumore sia interne che esterne in modo da determinare situazioni acustiche ambientali favorevoli allo svolgimento delle attività per le quali l'opera è stata pensata e realizzata. Dapprima, dunque, è necessario individuare i requisiti acustici dei vari ambienti ed i relativi livelli di prestazione. L'acustica è un nuovo settore della fisica ed in notevole espansione; diverrà molto importante data anche l'attuale legge quadro sull'inquinamento acustico. Questa, seppure giunta con circa quindici anni di ritardo rispetto ad altri paesi europei, è abbastanza completa: prevede la divisione di ogni Comune in sei parti (classi di destinazione d'uso del territorio), distinte per livelli massimi di decibel sia diurni che notturni. Val. limiti assol. Val. limiti assol. Aree di immissione (dB) di emissione (dB) (06 - 22) (22 - 06) (06 - 22) (22 - 06) I aree partic. protette 50 40 45 35 II aree preval. residenziali 55 50 50 40 III aree di tipo misto 60 50 55 45 IV aree di intensa attiv. umana 65 55 60 50 V aree preval. industriali 70 60 65 55 VI aree esclus. industriali 70 70 65 65 A proposito si ricorda che: 1dB = 10 log10 (P/P0) , dove la pressione di riferimento P0 = 20 x 10-6 Pa ; inoltre si rammenta che una sorgente è disturbante se ha un incremento, da quando è spenta, di 5 dB di giorno o 3 dB di notte. Le modalità di propagazione dell'energia sonora si distinguono in relazione alla via di propagazione: - per via aerea, nel caso in cui le onde sonore, direttamente o attraverso pareti divisorie, si trasmettono dalla sorgente all'ascoltatore; - per via strutturale, nel caso in cui le onde sonore che raggiungono l'ascoltatore, sono generate da urti e vibrazioni prodotte sulle strutture dell'edificio in cui si trova l'ambiente disturbato. Bisogna parlare di assorbimento acustico nel caso in cui si opera per attenuare i rumori aerei prodotti nel locale stesso. Dato che non si può intervenire sul rumore diretto, per diminuire il livello sonoro totale si deve ridurre l'energia riflessa delle pareti di confine. Si ottiene questo risultato aumentando l'aria equivalente di assorbimento acustico e questo si ottiene installando il materiale fonoassorbente sulle pareti di confine. E' importante notare come, poiché il coefficiente di assorbimento acustico apparente del materiale fonoassorbente varia con la frequenza del suono incidente, anche il valore della attenuazione sarà in funzione della frequenza. Nelle situazioni normali si possono ottenere attenuazioni massime di 7 - 8 dB. Si parla, invece, di potere fonoisolante ed isolamento acustico nel caso di isolamento dai rumori aerei provenienti dall'esterno degli ambienti disturbati. La grandezza relativa alle proprietà isolanti di una struttura è il potere fonoisolante "R" della parete stessa, definito dalla relazione seguente: R = 10 log10 1/t , dove t è il coefficiente di trasmissione della parete. Si evidenzia che R varia con la frequenza, con l'angolo di incidenza e con le proprietà geometriche e fisiche della parete. La determinazione sperimentale di R di una parete divisoria, noti i livelli di pressione sonora medi nell'ambiente disturbante L1 e nell'ambiente ricevente L2, si ottiene dall'espressione: R = L1 - L2 + 10 log S/A, in cui S è la superficie del divisorio (mq) ed A è l'aria equivalente di assorbimento acustico dell'ambiente ricevente (mq). Di estrema importanza è l'indice di valutazione, una completa rappresentazione utilizzata per una descrizione dettagliata del comportamento acustico della parete in esame. Si possono così classificare le curve del potere fonoisolante Rw, dell'isolamento acustico normalizzato Dnw ed anche del livello di calpestio Lnw. L'isolamento acustico normalizzato Dn è definito, nella norma UNI 8270/4, dalla relazione: Dn = L1 - L2 + 10 log10 (A/A0), dove A è l'area equivalente di assorbimento acustico dell'ambiente ricevente (mq) e A0 è l'area equivalente di assorbimento acustico di riferimento, pari a 10 mq. A proposito si ricorda che i valori di riferimento sono stabiliti dalle normative nazionali e regionali. E' intuitivo che, se la parete presenta aperture (porte e/o finestre), il potere fonoisolante complessivo si riduce notevolmente. la relazione che consente di calcolare il potere fonoisolante complessivo R diventa più complicata, infatti: R = -10 log [1/5 S Si 10(Ri/10)]. Nel campo delle prestazioni acustiche dei divisori, importante è la legge di massa: R0 = 20 log10 s + 20 log10 f - 42.5 , dove s è la densità superficiale (kg/mq) della parete omogenea, f è la frequenza del campo acustico ed R0 il potere fonoisolante per onde piane ad incidenza normale. Questa legge è utilizzabile in un ristretto intervallo delle frequenze centrali del campo: 100 - 3150 Hertz. Per pareti in muratura costituiti da mattoni pieni o forati e per valori di s compresi tra 50 e 400 kg/m2 vale la relazione: Rw = 20 log10 s. Nella proposta di revisione della ISO 717/1 (relativa alla valutazione del potere fonoisolante dei divisori) sono introdotti, accanto all'indice di valutazione Rw, due termini correttivi: C relativo ad un rumore rosa (pink) e Ctr relativo al rumore del traffico; nei confronti di questi due rumori l'indice di valutazione del potere fonoisolante di una parete sarà dato dalle relazioni: Rpink = Rw + C Rtr = Rw + Ctr Si fa presente che quando la sorgente che si vuole isolare è la voce umana può essere utile valutare la prestazione acustica della parete attraverso la perdita di intelligibilità del messaggio sonoro che viene trasmesso. Si tenga conto, inoltre, che le vocali hanno bassa frequenza mentre le consonanti alte frequenze e che le pareti isolano meglio le alte frequenze. Quindi valori di Rw superiori ai 47 dB possono assicurare una sufficiente riservatezza. Risultano allora insufficienti i valori di Rw = 42 dB per i solai e Rw = 40 dB per le pareti verticali indicati dal D.M. 18/12/75 per le pareti divisorie fra aule. Si conclude evidenziando l'importanza dell'intonaco sul potere fonoisolante di una parete. L'incremento di Rw dovuto ad uno spessore di 1,5 cm di intonaco sulle due facce di una parete è di circa 7 - 8 dB.