Il primo a parlarne fu il padre gesuita Antonio Beatillo, nella sua Historia di Bari, pubblicata nel 1637; egli vi riferisce, infatti, che sin dalla dominazione musulmana, (periodo dall'847 all'871 d.C.), i Baresi per dimostrare la loro fedeltà a Gesù Cristo, assunsero come insagna uno scudo diviso dall'alto in basso in due parti, una di colore bianco e l'altra di colore rosso. i due colori simboleggiano, rispettivamente, il puro e candido zelo religioso e il sangue che i fedeli erano pronti a versare per difenderlo. In un secondo momento, sullo stemma, fu aggiunta l'effigie di San Nicola. Due esemplari in pietra si possono osservare nel cortile ovest del castello normanno svevo e a fianco del portone dell'arcivescovado. La parte in rosso, campita lì con delle linee verticali, é riportata sulla banda destra dello scudo e non, come oggi si suole, su quella sinistra.

Lo stemma della città così
come appare nella Sala Enrico Dalfino

L'arma della città é altresì riprodotta nel Libro Rosso dei privilegi della università, accompgnata dalle lettere puntate S.N.P.P. ( acronimo che sta perSanctus Nicolaus Pater Patriae). Dai registri delle decisioni decurionali emerge però come lo stemma demma città non sia stato sempre lo stesso nel corso dei secoli. Nei primi decenni del XIX sec. ad esempio, lo stemma consisteva in uno scudo ovale il cui campo era interamente occupato dalla figura di San Nicola.

Verso la fine del secolo, invece, la carte comunali riportavano il marchio del Barinon, una moneta barese del terzo secolo avanti Cristo, che riportava un amorino nell'atto di scoccare un dardo dalla prua di un'imbarcazione e un delfino; i due simboli così effigiati mostrano chiaramente la vocazione marinara della città.




Lo stemma della città nel corso del secolo XIX


L'abolizione dell'immagine di San Nicola suscitò più volte, agli inizi dzl secolo XX una serie di polemiche e discussioni che non pervennero mai ad un termine costruttivo. Un decreto del 1935 pose comunque fine alle discussioni, iscrivendo, nel Libro araldico degli enti morali uno stemma con le seguenti caratteristiche: lato destro dello scudo color argento, lato sinistro di colore rosso, ornamenti esteriori di città, e cioé una fronda di alloro a destra e una quercia a sinistra, annodate in basso con nastro.