I COMPONENTI COSTRUTTIVI: I PARAMENTI MURARI A FACCIA VISTA

(1° PARTE)

arch. G.Brambilla

          I mattoni e gli elementi speciali “faccia vista” rappresentano una sorta di nobilitazione dei comuni mattoni in laterizio per murature. La famiglia dei faccia vista è destinata dunque a valorizzare le componenti estetiche più rappresentative del laterizio. Essi sono infatti utilizzati usualmente per la costruzione delle murature, ma anche per dettagli di particolare importanza architettonica e strutturale. Questo prodotto consente di rivestire esternamente le facciate delle pareti, senza l’aggiunta di intonaci o rivestimenti. Il rivestimento avviene posizionando i mattoni sulla parete esterna, in genere con uno spessore di una testa  12 cm. Vediamo ora più dettagliatamente cosa sono i mattoni faccia vista. I mattoni si distinguono innanzitutto in due tipi:

a)     mattoni in pasta molle;

b)     mattoni trafilati;

I mattoni in pasta molle sono sempre pieni, e sono eseguiti con il metodo tradizionale del mattone fatto a mano, ciò la pasta viene inserita in una stampo, lo stampo da la forma al mattone, dallo stampo si toglie il blocco di argilla, si lascia essiccare e poi lo si mette nel forno per la cottura. Nel cassero si mette un po’ di sabbia per far si che si tolga facilmente il blocco di argilla. I mattoni trafilati sono fatti invece in modo un po’ diverso. Essi possono essere pieni, ma in genere sono forati, ottenuti spingendo la pasta d’argilla attraverso la trafila che gli da la forma. Da questa trafila esca un filone che viene successivamente affettato, ottenendo i singoli mattoni. Ponendo a confronto due mattoni di uguali dimensioni, uno realizzato in pasta molle e l’altro trafilato, si vede che quello trafilato pesa di più di quello in pasta molle, questo perché il primo è molto più compatto, essendo la pasta spianta a pressione attraverso la trafila, rimanendo più compatta e meno porosa. Questo comporta un diverso assorbimento di acqua tanto più maggiore nel mattone a pasta mole, che se posto sulla malta, non fa che succhiarne l’acqua, togliendo quell’elemento che è essenziale a far si che la malta faccia presa. Il mattone in pasta molle, prima di essere murato dev’essere sempre bagnato, in modo tale da non togliere acqua alla malta. Il mattone trafilato, invece può essere posto in opera senza essere bagnato, proprio per immersione, ma semplicemente spruzzandolo con l’acqua. La misura del mattone non è casuale, ma è legata in proporzione alla mano dell’uomo e in genere ha un peso compreso fra i 2,5 Kg e i 3 Kg. Il mattone unificato italiano ha le seguenti misure fondamentali, 25 cm di lunghezza, 12 cm di larghezza, 5,5 cm di spessore. Questo fa si che sommando a queste misure i giunti di malta, otteniamo che il mattone per il lungo equivale a due mattoni posti di testa, e a quattro mattoni messi di spessore; c’è quindi una modularità di 1, 2, 4, che è molto importante perché consente di realizzare dei motivi decorativi.

Altro elemento fondamentale della muratura è la malta. Solitamente si realizza un centimetro di spessore di malta. Se noi sviluppiamo il giunto di malta corrispondente ad un mattone, otteniamo che la superficie dei giunti malta rispetto alla superficie totale della superficie di muratura è 1/5. Ciò significa che a seconda del colore che ha la malta, possiamo cambiare radicalmente l’aspetto di una muratura, a seconda del colore, a secondo del tipo di giunto. I componenti fondamentali della malta sono:

-        la sabbia:

a)     sabbia fine       (granuli fino a 3mm)

b)     sabbia media    (granuli fino a 5mm)

c)     sabbia grossa   (granuli fino a 7 mm)

 

-        i leganti, che in genere dono il cemento e la calce idraulica, cioè una malta bastarda.

Una volta la malta veniva semplicemente realizzata con sabbia e calce aerea, ciò calce spenta che veniva prodotta in forni mediante cottura di calcaci. Oggi invece il cemento viene prodotto con il clinker, e la calce idraulica è un sotto prodotto del cemento, in quanto ottenuta dalla frantumazione dei granuli di clinker addizionando degli inerti. Le malte possono avere diverse composizioni che variano a seconda della muratura che si deve realizzare. Ci sono malte codificate, ad esempio quelle di tipo M3 utilizzata per rivestimenti, che ha 5 parti di sabbia 1 parte di calce idraulica 1 parte di cemento. Se invece si deve costruire una muratura portante, occorre utilizzare una malta più resistente, ciò che abbia meno inerti, e più leganti, ad esempio una malta di tipo M2. La malta deve avere una giusta consistenza, è sbagliato pensare che mettendo troppo legante, la malta risulta più resistente; c’è la malta normale che ha la giusta consistenza, vi è la malta magra che è povera di cemento; al contrario una malta ricca di leganti è detta malta grassa; questa non la migliore, perché ha un alto coefficiente di ritiro, che provoca in opera, delle piccole crepe all’interno del giunto di malta che sono molto pericolose, in quanto passibili di penetrazione dell’acqua. Ancora all’interno delle malte, si possono aggiungere degli additivi, molto pericolosi per le stesse, perché contengono dei sali, che a distanza di tempo, vengono in superficie della muratura, formando delle macchie biancastre ovvero delle efflorescenze. Durante tutta la fase di costruzione dell’opera bisogna dunque usare la stessa sabbia e gli stessi leganti, perché una loro variazione, può cambiare il colore della muratura.