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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
sabato 6 dicembre 1980
TRICARICO-Duecento persone sono rimaste senza tetto a causa del terremoto
del 23 novembre: 47 le abitazioni fatte sgomberare perché pericolanti
e altre 24 a scopo precauzionale: ma i sopralluoghi dei tecnici continuano.
neppure questo paese è stato risparmiato.
Notevoli i danni al patrimonio monumentale: sotto le mura della chiesa di
San Francesco, nella piazza che è tornata a svolgere il suo ruolo di sempre.
molta gente, battendo i piedi nella neve che durante la notte ha ricoperto
con il suo manto tutto il paese, assiste all'arrivo dell'unità Stereofotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari.
Con l'ingegner Antonio Daddabbo dell'istituto di Architettura della facoltà di ingegneria presso l'università del capoluogo pugliese. I unità, a disposizione della soprintendenza ai monumenti di Potenza. sta impiegando le sue capacità e la sua strumentazione per fare rilievi sui monumenti dei paesi danneggiati dal sisma.
Per la chiesa di San Francesco l'elaborazione dei dati risulterà
pressoché inutile: la chiesa deve essere abbattuta. Costituisce pericolo
anche per le costruzioni circostanti. molte delle quali ospitano esercizi
che costituiscono l'unica fonte di reddito per molta gente. Anche il complesso
di Santa Chiara ha subito seri danni come la Torre Saracena, il palazzo
Ducale, palazzo Lizzadri e palazzo Putignani. Forse questi monumenti potranno
essere restaurati con l'aiuto di tutti. Più urgente diventa il restauro della sede del liceo scientifico, per ora inagibile, per evitare che le classi continuino ad essere ospitate presso una scuola elementare con il doppio turno.
Prioritario, comunque, resta il problema delle oltre 70 famiglie che hanno dovuto lasciare la casa per trovare sistemazioni di fortuna altrove: ."Per ora-dice il sindaco Pancrazio Toscano-abbiamo sistemato i senzatetto nelle scuole e in altri
alloggi di fortuna. stiamo ora valutando la possibilità di requisire
alcune strutture private quali case sfitte e alcune palazzine annesse al
salumificio. Abbiamo anche chiesto al prefetto alcuni prefabbricati; due
ne abbiamo già avuto dal comune di Incisa Valdarno con il quale avevamo
già in passato relazioni. Dove è crollato tutto c'è solo il problema dei bulldozer. Qui, quest'inverno non so da che parte cominciare.".
Il terremoto, anche qui, ha fatto precipitare situazioni già drammatiche,
la crisi degli alloggi, la fatiscenza del "centro storico" hanno
creato, già prima dell'evento calamitoso, una situazione difficile
per la notevole domanda di case. La strada da seguire è quella indicata
con la "167" ma per farlo ora bisogna rivedere il piano regolatore
generale: Questa gente non ha nessuna intenzione di abbandonare la montagna
sulla quale sono abbarbicate le vecchie case.
"Si può sviluppare qui-dice il sindaco-un'agricoltura moderna,
si possono sfruttare a fini turistici il bosco di Fondi e il notevole patrimonio
artistico e monumentale del paese. Per qua]e motivo dovremmo migrare, sia
pure all'interno della stessa provincia verso poli di industrializzazione
già in crisi? E' poi, non si doveva fare di Tricarico un centro di
servizi per onorare il decantato decentramento?".
Intanto. anche la situazione occupazionale non è certo rosea. i giovani,
anche qui sono in attesa di "qualcosa" che li tolga dalla
strada. A Tricarico non è stata mai analizzata la stabilità
geologica. neppure quando parte dell'abitato fu trasferito nella zona della
Saracena fu fatto un rilievo fotogrammetrico. Mentre passavamo per le viuzze
del centro storico la gente ci chiamava, ci voleva far entrare nelle case
per vedere le lesioni provocate dal sisma su quelle facce la rassegnazione
di chi aspetta da sempre una qualsiasi soluzione ai tanti problemi. Sotto
le case. però, ci sono almeno altri due piani: stalle e scantinati
costruiti a misura di una civiltà contadina che sia pure in misura
non eccezionale ha cambiato abitudini. In quei locali, probabilmente, da
molto tempo non entra nessuno: quali danni ha provocato qui il terremoto?
Su quali basi poggiano le abitazioni che, apparentemente, non hanno subito
danni? Il paese sembra, comunque. volersi avviare. nel più breve
tempo possibile, alla normalità: in questa occasione si potrà
anche misurare la reale efficienza delle autonomie locale e del ruolo che
esse possono svolgere per la ricostruzione.
Dino Ventrella