BARI-Un corso biennale internazionale di fotogrammetria architettonica,
patrocinato dal relativo Comitato internazionale (Cipa), con teleinsegnamento,
da presentare in un convegno internazionale in programma nel maggio 1995.
E~ questa la proposta emersa dal secondo convegno internazionale sull'archiviazione
della documentazione fotogrammetrica: il corso, che in una prima fase potrebbe
avere sede a Bari, prevede tre verifiche annuali con il sistema delle teleconferenze
e il rilascio di un diploma di specializzazione in fotogrammetria architettonica.
Il convegno barese ha visto per tre giorni confrontarsi i maggiori esperti
europei di fotogrammetria architettonica. Il professor Maurice Carbonell,
presidente onorario del Cipa, ha sostenuto l'importanza degli archivi fotogrammetrici
nelle regioni sismiche. "I problemi che trovano gli specialisti del
restauro - ha spiegato - sono dovuti alla mancanza di una documentazione
precisa sullo stato anteriore dell'edificio.
Per Monsignor Pietro Amato direttore del Museo storico vaticano, ."la
fotogrammetria è al servizio dei beni culturali e questi ultimi al
servizio dell'uomo, che vede così confermata la sua centralità.
I beni culturali sono quindi patrimonio di tutti gli uomini e vanno salvati
da tutti gli uomini". Monsignor Amato ha quindi posto il problema del
bene culturale in termini di conoscenza. "Questa - ha detto deve portare
alla tutela e alla conservazione del bene in questione e quindi alla programmazione
degli interventi necessari. A volte però si ha a che fare con una
scarsa professionalità, il cui elemento fondamentale è la
mancanza di onestà, che porta di fatto ad operazioni contrarie al
bene culturale e, di conseguenza, contrarie all'uomo".
Il convegno ha costituito anche l'occasione per presentare il programma
multimediale "StereoFot". .E' la prova - ha spiegato Pietro Grimaldi,
presidente della Fondazione italiana fotogrammetria architettonica - che
la fotogrammetria architettonica non è una tecnica alternativa al
rilievo tradizionale, ma una nuova tecnica di rappresentazione che consente
la progettazione integrata in architettura e la verifica, in tempo reale,
dell'impatto ambientale di ogni idea progettuale".
"Questo convegno - ha detto il professor Antonio Daddabbo. del Politecnico
di Bari- è, come annunciai due anni fa, la concretizzazione della
teoria secondo cui è possibile passare dall'immagine fotografica
tridimensionale alla rappresentazione classica grafica e viceversa. La rappresentazione
grafica deve avere solo il ruolo dell'identikit. che serve cioè a
riconoscere l'oggetto e non a conoscerne le caratteristiche".