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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
venerdì 2 dicembre 1988

BARI-Con un dibattito sul tema «la documentazione dei beni culturali ecclesiastici» si è concluso al centro universitario S. Teresa dei Maschi il quarto convegno di fotogrammetria architettonica dal titolo «l'architettura sacra: utenza, documentazione, progettazione".
Ha aperto la discussione, moderata dal prof. Giorgio Otranto, direttore dell'istituto di Letteratura Cristiana Antica di Bari, il prof. Saverio Misceo, responsabile di «S. Teresa dei Maschi», sottolineando il ruolo avuto dagli studenti iscritti alla Fondazione italiana fotogrammetria architettonica nell'organizzazione del convegno. Ha quindi preso la parola il prof. Gaetano Fano, direttore dell'istituto di Disegno a Bari, che ha ricordato i tentativi andati a vuoto di istituire a Bari un centro di documentazione dei beni culturali, che prevedevano un raccordo tra Università, Regione e altri Enti specializzati.
La prof. Pina Belli D'Elia, docente di Storia dell'arte medievale e moderna, ha evidenziato la complessità di problemi relativi alla documentazione dei beni culturali, non risolti neppure a livello nazionale, ponendo anche alcuni interrogativi sulla validità della Carta sulla destinazione d'uso degli antichi edifici ecclesiastici.
Per l'ing. Angela Cirrottola, coordinatrice del settore musei e beni culturali dell'assessorato regionale alla Cultura, è necessario giungere in tempi brevi ad un coordinamento tra gli istituti locali interessati al problema della documentazione dei beni culturali e il ministero competente. L'assessorato regionale alla Cultura, ha aggiunto l'ing. Cirrottola, ha allo studio una convenzione in tal senso con il ministero.
E' seguito il dibattito: primo à intervenire è stato il prof. Antonio Daddabbo, docente di Fotogrammetria architettonica, che ha sottolineato come i risultati degli studi dei beni culturali potrebbero formare una banca dati: l'accumularsi di analisi compiute nel corso degli anni sullo stesso oggetto consentirebbe un «rilievo dinamico dello stesso.
«Un tale tipo di documentazione-ha precisato-non può essere precostituita e definita nel tempo e, essendo in contrasto con la normativa vigente, potrebbe essere eventualmente messa a disposizione della Pontificia commissione centrale di arte sacra quale punto di partenza per un centro di documentazione internazionale di arte sacra». Sono intervenuti infine il prof. Mauro Caprioli, docente di Topografia a Bari, che ha messo in risalto la necessità di giungere a una regolamentazione per legge di tutte le forme di rilevazione, e l'ing. Maurizio Minchilli, che si è chiesto se per compiere rilievi in una chiesa sia necessario conoscere la cultura di quella religione.
A. D. P.