"Bari e le sue chiese" è il secondo appuntamento nel
quadro delle manifestazioni previste per "Bari ritrovata". La
rassegna, presentata ieri, nel corso di una conferenza stampa, si terrà
a Bari, nella sede delI'Arcivescovado nel giorni 14, 15 e 16 maggio, e prevede
un denso programma di interventi.
Lo scopo dl questa Manifestazione-ha dichiarato l'assessore al patrimonio,
dr. Giovanni Giua che insieme ad un'équipe di tecnici (architetto
Angelo Ambrosi, don Gerardo Barracane, dottoressa Pina Belli D'Elia, prof.
Stella Calò Mariani, ing. Antonio Daddabbo, architetto Giovanni Mola)
ha curato l'organizzazione del convegno- è di fare emergere un patrimonio
sconosciuto alla maggior parte dei cittadini baresi nonché talvolta
agli stessi studiosi. Abbiamo voluto con questo studio dimostrare che Bari
non è solo S. Nicola o la Cattedrale ma che esistono nella nostra
città moltissime altre chiese che meritano di essere valorizzate
per il loro alto significato architettonico e storico".
Dal convegno di studi, che ha avuto il patrocinio del Ministero dei Beni
Culturali, dell'Assessorato alla Cultura della Regione Puglia e la collaborazione
dell' Istituto di storia medioevale e moderna dell'Università degli
Studi di Bari, emergeranno dati molto significativi circa la necessità
di recuperale, dopo adeguati restauri, moltisslme chiese attualmente chiuse
al culto. In quest'ottica la chiesa di S. Teresa sarà affidata alla
Soprintendenza per restauri, mentre la analoga struttura di San Gaetano
sarà destinata a centro culturale. Lo scopo è dl coinvolgere
sul piano operativo forze diverse del contesto sociale per tentare una individuazione
delle radici culturali della città e una adeguata valorizzazione
delle stesse.
La ricerca può essere interpretata anche alla luce di una "vivificazione"
della città vecchia e un suo recupero sul piano dell'attività
sociale. Al convegno è strettamente collegato un progetto già
da qualche tempo in
fase di studio presso la Pinacoteca provinciale da un gruppo di studiosi
diretti dalla dottoressa Pina Belli D'Elia.
"I segni della storia: le carte, le pietre, le cose" è
questa la denominazione dello studio, si propone di individuare, attraverso
una ricca documentazione e iconografica e bibliografica, gli itinerari più
significativi della città vecchia.
ROSEMARY DESIATI