Il corso, attivato nell'a.a. 1976/77 con la denominazione di ''tecniche
fotogrammetriche applicate in architettura e urbanistica", si propone
di sensibilizzare lo studente nell'impiego della fotogrammetria nella progettazione
edile e si articola nei seguenti punti:
· il linguaggio fotografico. La fotogrammetria è una
tecnica che consente di rilevare le misure dalla fotografia, quindi diventa
indispensabile la capacità di comunicare tramite l'immagine fotografica.
Nella prima parte del corso lo studente impara a conoscere la macchina fotografica
oltre che a sviluppare e trattare le proprie fotografie;
· la stampa in scala. Il rilievo di oggetti con una dimensione
trascurabile rispetto alle altre due viene limitato al raddrizzamento e
successiva stampa in scala dell'immagine fotografica su supporto trasparente,
in modo da consentire gli indispensabili interventi grafici per la visualizzazione
del progetto;
· la visione stereoscopica. Il ricorso alla stereoscopia artificiale
per una più agevole lettura dei fotogrammi rappresenta il punto centrale
di questa parte del corso. Utilizzando la propria macchina fotografica lo
studente impara a scegliere la base di ripresa in funzione dell'oggetto
e della distanza;
· il rilievo stereofotogrammetrico. L'applicazione del rilievo
stereofotogrammetrico viene limitato al caso "normale". Estrema
importanza viene data alla metodologia d'intervento ed alla presa di coscienza
degli errori di cui sono affetti i rilievi ed a tal fine diventa efficace
il ricorso ad apparecchiature di emergenza. La presa di contatto con le
moderne e sofisticate apparecchiature per fotogrammetria avviene in modo
graduale. L'impiego della fotogrammetria nella progettazione urbanistica,
nel recupero del patrimonio edilizio esistente, nella direzione lavori,
nel restauro, nella tutela dei Beni Culturali appare quale elemento indispensabile
più che possibile. Quale futuro utente della fotogrammetria, lo studente
si rende conto di quanto sia importante non confondere il rilievo fotogrammetrico
con la restituzione fotogrammetrica, che se non finalizzata rappresenta
un lavoro inutile e costoso.
· la fotogrammetria inversa. La fotogrammetria offre la possibilità
di portare in laboratorio l'immagine fotografica tridimensionale, nella
scala desiderata, di qualsiasi oggetto. Questa immagine può essere
rilevata, materializzata e modificata. Il problema del disegno nello spazio
tridimensionale viene risolto con la registrazione stereometrica della
traiettoria di un punto mobile sulla coppia di fotogrammi. Libero da problemi
di rappresentazione lo studente scopre il fascino della progettazione per
modelli, che possono essere realizzati anche con elementi modulari. La fotogrammetria
è in grado di rilevare con rapidità e precisione ogni soluzione
per consentire, in futuro, la redazione del progetto esecutivo con tutti
i grafici necessari alla fedele realizzazione del progetto. Per quanto riguarda
1a verifica dell'inserimento ambientale del progetto steso si fa ricorso
o alla fotogrammetria inversa, con l'intervento grafico della coppia stereometrica
di fotogrammi, o al fotomontaggio stereometrico.
· la fotogrammetria digitale. Lo studente, che possiede un computer
Macintosh, può cimentarsi nel trasferire l'immagine su supporto elettronico
ed utilizzare il linguaggio di HyperCard o il programma "StereoFot"
per rilevare le misure dalla fotografia tridimensionale (fotogrammetria
diretta) oppure riportare le misure sulla stessa (fotogrammetria inversa).
StereoFot è una scheda multimediale aperta per il censimento e la
catalogazione dei Beni Culturali. Il programma è stato sviluppato
dalla cattedra di Fotogrammetria Architettonica del Politecnico di Bari
in collaborazione con l'associazione studentesca Fondazione Italiana Fotogrammetria
Architettonica, nell'ambito del progetto finalizzato "Fotogrammetria
e tutela del territorio" allegato all'accordo con convenzione per l'uso
comune di apparecchiature fotogrammetriche-elettroniche, firmato il 15.1.95
tra l'Università degli Studi di Bari (cattedra di Fotogrammetria
Architettonica della Facoltà d'Ingegneria) e la Regione Puglia (settore
Musei e Beni Culturali dell'Assessorato alla Cultura).