da "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO " lunedì 30 agosto 1993
 Neanche l'ex monastero di Santa Scolastica, a Bari Vecchia, è più zona "off-limits" per i furti. Ma forse c'è un'impronta diversa da quella della delinquenza comune dietro la scomparsa di alcuni attrezzi scientifici dai locali adibiti a laboratorio del centro di Fotogrammetria architettonica del Politecnico di Bari sistemati all'interno del complesso monumentale sulla Muraglia. Di questo sono convinti gli stessi responsabili del Centro, direttore in testa, che hanno denunciato minuziosamente il furto ai Carabinieri della stazione Bari-San Nicola. Nel testo della stessa, oltre all'elenco di attrezzi rubati, c'è una serie di constatazioni ed il riassunto di due anni di... avvertimenti e strani episodi culminati in quest'ultimo atto. I ladri hanno approfittato del periodo di chiusura del laboratorio per entrare in azione. Sono entrati dal finestrino del bagno e, andando via dal tetto, si sono lasciati dietro una scia di terminali di computer. Quello che più stupisce, tuttavia, è la natura delle attrezzature sottratte, tutte difficilmente commercializzabili e di valore sicuramente inferiore a quello di altre macchine che invece non sono state toccate. Un giudizio sommario di questo comportamento potrebbe far pensare a ladri in erba, a piccoli esecutori del furto con scasso. Ma nella denuncia ci sono numerosi rilievi che fanno escludere questa ipotesi. Tra le cose custodite nei locali non sono state portate via né "un aeromodello telecomandato (pronto per in volo) - si legge nella denuncia- con apertura alare di 160 cm. ed una scatola di montaggio di un modello di dimensioni superiori, oltre ad un computer per videogiochi. Tra l'altro le impronte delle scarpe sparse sul pavimento appartengono chiaramente ad adulti". Ma se la delinquenza minorile non c'entra, scarso credito troverebbe anche l'ipotesi che ad agire siano stati ladri più adulti... a meno che non si tratti di gente appassionata di tecnologia ed innamorata della scienza a tal punto da trascurare l'interesse economico. Tra la merce rubata, per esempio "c'è il computer di minor valore, ma contenente programmi di ricerca che la Fondazione intende presentare al Convegno internazionale organizzato a Bucarest da Cipa (Comité international de fotogrammétrie architecturale)". C'è dunque un disegno diverso da quello criminale dietro il furto a Santa Scolastica? Una spiegazione tenta di darla lo stesso direttore del laboratorio, prof. Daddabbo. "L'atto vandalico in oggetto non è il primo ma rappresenta solo il crescendo di una ridicola serie di azioni probabilmente con finalità intimidatorie, di stile pseudomafioso". A chi da fastidio, dunque, il laboratorio di fotogrammetria? Difficile rispondere. Sicuramente, però, ad una persona che ha agito con lucidità. Quindi né ad un maniaco, né ad un vandalo, ma a qualcuno a cui fa comodo cercare di scoraggiare l'attività svolta e che ormai da due anni non fa altro che mettere i bastoni tra le ruote a Daddabbo ed ai suoi collaboratori. "In occasione di Tecnorama Ufficio del '91- dice il direttore - nello stand gestito dai miei studenti è stato rubato un piccolo registratore, di valore trascurabile rispetto alle altre apparecchiature esposte, ma indispensabile per il funzionamento del computer. Nel giugno dello stesso anno, in occasione del 1° convegno internazionale di Fotogrammetria architettonica, è stata sottratta dal laboratorio una telecamera, destinata alla videoregistrazione del convegno. Precedentemente un ignoto personaggio aveva più volte tranciato il lucchetto della porta d'ingresso del laboratorio, lasciandola aperta. In seguito al rafforzamento del sistema di chiusura, il personaggio ha sfondato la porta e smontato un costoso proiettore per diapositive, lasciando tutti i pezzi sul tavolo". E intanto gli avvertimenti... tecnologici rimangono ancora senza responsabile. |  Politecnico di Bari
|