da "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO " martedì 25 ottobre 1983
 L'unità fotogrammetrica del corpo dei vigili urbani di Bari e in partenza per Pozzuoli dove effettuerà rilievi campioni di edifici e monumenti di valore storico che, a causa del bradisismo e dei continui eventi tellurici, rischiano di essere danneggiati od anche di andare perduti. Con i rilievi fotogrammetrici si ha la possibilità sempre nel deprecato caso di in dissesto, di ricostruire i monumenti dissestati fedelmente all'originale. La tecnica seguita dall'unità dei vigili urbani consiste nello scattare una serie di fotografie con particolari macchine dalle quali poi è possibile ricavare, per procedimenti automatici, gli elaborati tecnici degli oggetti ripresi. «In altri termini - afferma il prof. Antonio Daddabbo responsabile della cattedra di fotogrammetria architettonica presso l'istituto di disegno della facoltà di ingegneria della nostra Università - noi tutti ci auguriamo che a Pozzuoli non accada niente di irreparabile. Ma se qualcosa succederà, ancora una volta l'Italia si ritroverebbe a piangere anche sulle rovine dei monumenti ed a stanziare miliardi per ricostruire ciò di cui non esiste alcuna seria documentazione. Pertanto ho chiesto alle autorità comunali baresi la loro collaborazione per continuare un certo discorso avviato da tempo». A questo proposito è da ricordare l'apprezzato intervento dell'unità dopo il terremoto in Basilicata nel 1981. L'assessore alla polizia urbana, Elio Pascullo, ha portato l'altro giorno in giunta la proposta del prof. Daddabbo ed ha trovato la disponibilità dei suoi colleghi. Pertanto, l'unità fotogrammetrica si appresta a partire per un paio di giorni a Pozzuoli oltre per portare un proprio contributo diretto, anche per aggiungere un tassello alla ricerca su «normativa e modelli di rilevamento fotogrammetrico dei centri storici e di edifici monumentali, avviata nel 1980 nell'ambito di un progetto finalizzato del Cnr. L'unità è composta da quattro vigili urbani (ed è stata voluta anche per l'impegno del comandante del corpo e del suo vice, Patruno e Cavallo) ed è purtroppo impegnata soltanto a part-time. I vigili si dedicano infatti a questa attività soltanto nei ritagli di tempo, cioè quando hanno terminato il loro lavoro di routine. Il progetto è invece quello di realizzare una squadra di pronto intervento, con attrezzatura più completa e dotata anche di un elicottero. E ciò non sembri un discorso avveniristico, del 2000, anche perché l'unità fotogrammetrica si e dimostrata indispensabile in alcuni compiti di istituto. E ci riferiamo, soltanto per fare qualche esempio, alla rilevazione degli incidenti stradali di una certa gravità e soprattutto - un tema oggi di stretta attualità - alla lotta all'abusivismo edilizio. Il prof. Daddabbo, che dal 1978 in un certo senso coordina e collabora con l'unità dei vigili urbani, sostiene che «allo stato attuale la città non è dotata di una struttura idonea per controllare in tutti i suoi aspetti il fenomeno dell'abusivismo». Il professore è del parere, condiviso anche da altri, che si corre il rischio, nell'operazione avviata da alcuni giorni, di colpire il piccolo abusivo, mentre si trascura il «pesce grosso» che certamente è il più organizzato. Il suo programma di potenziamento che andrà presto allo studio dell'Amministrazione comunale è di fissare lo stato dei luoghi, in date prescelte, mediante rilievi fotogrammetrici (per il momento il Corpo non è in possesso dell'elicottero, può chiedere la collaborazione dell'Aeronautica o di altri corpi di polizia). Individuazione, quindi, dei casi si abusivismo mediante analisi stereoscopica, che potrebbe essere fatta dagli stessi vigili dell'unità presso il laboratorio della cattedra universitaria esistente nel complesso di S. Scolastica «L'acquisizione dei rilievi - conclude il prof. Daddabbo - consentirebbe al Comune di avviare la costituzione di una banca-dati utile a risolvere i problemi del traffico, dei parcheggi, del verde, dei beni culturali ed altro, in modo che qualsiasi intervento possa essere basato su riferimenti precisi». lib. loj |  Politecnico di Bari
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