Rassegna stampa dal 1976 al 2008

da "LA REPUBBLICA - BARI "
15 febbraio 2008

Le chiese di Basilicata
SUL sito www.sudvirtuale.it è possibile verificare uno dei lavori storici effettuati dal laboratorio di Fotogrammetria che riguardava lo stato delle chiese coinvolte nel terremoto dell'Ottanta in Basilicata (nella foto, la Cattedrale di Melfi). Risultati che non furono mai richiesti dalla Soprintendenza lucana
Il caso di Serracapriola
IL PROTOTIPO di borgo virtuale online di Serracapriola (nella foto) che il laboratorio di Fotogrammetria dei Politecnico di Bari ha realizzato eseguendo rilievi con sistemi hitech è all'indirizzo wwvv.serracapriola.net. Il modello è stato ripreso in Sudamerica e potrebbe essere usato anche dalla futura carta dei beni culturali on line


ANTONELLA GAETA

SI POTREBBE cominciare da un'applicazione pratica: se Punta Perotti fosse stata mostrata in versione virtuale ai politici prima della costruzione, molto probabilmente si sarebbe risparmiato molto denaro pubblico. A Bari, all'interno del Politecnico, c'è un laboratorio di Fotogrammetria architettonica all'avanguardia, diretto dal professor Antonio Daddabbo che da trent'anni si dedica proprio al rilevamento. Disciplina composita che dal '76 a oggi ha potuto sviluppare in maniera esponenziale le proprie possibilità grazie a nuove tecnologie, come il sistema informatico globale, il gis. Decenni passati ad affinare tecniche di rilevamento, documentazione e ricostruzione virtuale e digitale dei beni culturali della Puglia, e non solo, che, negli ultimi mesi, dopo l'approvazione da parte della Regione di un progetto per la realizzazione di una Carta on-line, è bene riconsiderare e non dimenticare. «E' solo un caso ma di carta dei beni culturali online parliamo da tre anni, con un progetto di incontri e convegni in tutt'Italia» ricorda il professor Pietro Grimaldi, cultore di Fotogrammetria e ventennale collaboratore di Daddabbo.
È lui, infatti, il coordinatore scientifico di tre convegni internazionali intitolati «Gis e Beni culturali: la carta dei Beni culturali on line" che si sono svolti martedì a palazzo San Macuto a Roma; ieri pomeriggio nel museo provinciale Castromediano di Lecce e, a conclusione del ciclo, questa mattina alle 9,30 nell'aula magna dei Politecnico di Bari, alla presenza di docenti brasiliani, venezuelani, turchi e romeni. Un particolare ruolo nell'organizzazione dei convegni è stato rivestito dal comitato regionale dei collegi dei geometri pugliesi. A sottolineare, come spiega il presidente dei collegio leccese, Eugenio Rizzo, l'importanza di una nuova connessione tra queste figure e le nuove tecnologie di rilevamento.
«Purtroppo - aggiunge Grimaldi - con i nuovi ordinamenti universitari si rischia di far scomparire una figura preziosa come quella dei geometri che si formavano sul campo e che ora preferiscono lauree triennali a scapito dei praticantato e del conseguente saper fare». Nel laboratorio di Fotogrammetria sono, del resto e da sempre, fautori dell'idea di una scuola-bottega e, in effetti, sul sito www.rilievo.poliba.it è possibile verificare il lavoro compiuto da docenti, laureandi e studenti nel corso di questi trent'anni, Tra gli ultimi focus quello dedicato alla chiesa di San Francesco a Triggiano e quella di san Damiano ad Assisi. «Si tratta di un materiale prezioso, subito condiviso online».
Un materiale che la futura Carta dei beni culturali dovrà tenere in considerazione, come si dovrà fare sicuramente con il più importante risultato ottenuto dal laboratorio di Fotogrammetria architettonica del professor Daddabbo: il sito www.serracapriola.net. Un vero e proprio prototipo all'avanguardia che potrebbe essere utilizzato per redigere la Carta online. Grazie a finanziamenti ministeriali ottenuti nel '98 si è provveduto a studiare il piccolo comune foggiano e a "riportarlo" integralmente online. (un esempio che è stato poi applicato dalle università sudamericane e, in particolare brasiliane. come si può evincere dal sito taubate.unitau.br. Come peraltro ricorda Grimaldi, «per la carta sono stati stanziati dalla Regione 500 mila euro, cifra insufficiente se si deve fare tutto il lavoro ex novo e superflua se invece tutti i laboratori e i dipartimenti mettessero online il lavoro fatto negli anni». In ogni caso, il laboratorio di Fotogrammetria mette a disposizione la propria storia e, soprattutto, la pratica di sistemi utili a «non fare un lavoro anacronistico».
Messaggio lanciato in una bottiglia virtuale e lecito invito a condividere le esperienze. "Negli anni abbiamo dovuto fare i conti con l'impreparazione al nuovi mezzi da parte delle committenze». Un esempio "storico" è il sito www.sudvirtuale.it che contiene il lavoro compiuto sulle chiese e sui monumenti dopo il terremoto dell'80. «Un rilevamento - conclude Grimaldi - non utilizzato neanche dalla Soprintendenza della Basilicata».
IL BUDGET
Per la mappatura
su Internet
la Regione
ha
poche
risorse
ma la soluzione
ottimale potrebbe
essere utilizzare
il lavoro già fatto
da docenti e studenti
IL PROGETTO
Metteremo
a disposizione
della futura
Carta dei beni
culturali sulla Rete
l'esperienza
e la tecnologia
del nostro
centro di ricerca


Politecnico di Bari