Il "progresso" è un concetto strettamente legato all'uomo, il quale, grazie al grande dono dell'intelligenza che Dio gli ha dato, è in grado di utilizzare le risorse dell'ambiente per migliorare la "qualità" della vita.
    Un primo esempio di "progresso" lo troviamo nei cacciatori del Mesolitico di Mondeval de Sora; essi infatti 8.000 anni fa hanno cacciato gli animali del nostro territorio per procurarsi il cibo, hanno utilizzato ripari naturali per il riposo, per proteggersi dalle intemperie e addirittura quale luogo per una "sepoltura rituale".
    Un passo avanti nel "progresso", cioè nell'utilizzazione del territorio per migliorare la propria vita, si è avuto con la diffusione della pastorizia. In questa fase, per garantirsi lo sfruttamento dei pascoli e per impedire gli sconfinamenti da parte delle popolazioni vicine si sentì il bisogno di fissare confini precisi (si ricordino le già citate iscrizioni confinarie "FIN IVL BEL" del Civetta).
    Il "progresso" legato all'attività dei cacciatori e dei pastori recò dei vantaggi alla vita dell'uomo, ma non comportò modifiche di rilievo al territorio e all'ambiente.
    Verso il 1000 d.C. inizia e si sviluppa velocemente una nuova fase di "progresso" molto "aggressiva" nei confronti del nostro territorio. Per migliorare le proprie condizioni di vita, boscaioli e pastori provenienti dal Cadore (principalmente da San Vito di Cadore) si insediarono nella Val Fiorentina, prima stagionalmente e poi stabilmente, costruendo case e stalle, disboscando la foresta, dissodando il terreno per la semina della fava, dell'orzo, della segala, del frumento. Allargarono via via le radure, a danno del bosco, per garantirsi, oltre ai seminati, anche prati per la produzione del fieno.
    Lungo i torrenti, in particolare sul Loschiesuoi che aveva sempre acqua abbondante e costante e che si trovava in una posizione centrale rispetto alla vallata, furono costruiti molini per la macina dei cereali e della fava e la lavorazione dell'orzo, e quindi fucine per la produzione in loco di attrezzi e di quanto occorreva all'agricoltura.
    Una nuova occasione di "progresso" venne agli abitanti della Val Fiorentina dalla richiesta sempre più forte di legname da parte della Repubblica di Venezia, una richiesta che non cessò, anche se fu opportunamente regolamentata, quando il Cadore passò il 31 luglio 1420 sotto il dominio di Venezia: i miglioramenti nel "tenore di vita" ebbero tuttavia un contraccolpo negativo nel forte depauperamento del patrimonio boschivo.
    Un impoverimento che aveva raggiunto livelli notevoli con un'altra opportunità di "progresso", le miniere di ferro. Le miniere portarono lavoro e quindi benessere: minatori, gente addetta al trasporto del minerale, fonditori (un altoforno, ma forse ve n'erano di più, era certamente in funzione in vallata), fabbri per la lavorazione del ferro. Senonché la lavorazione in loco del ferro richiedeva una grande quantità di combustibile, cosa a cui si fece fronte con la produzione di carbone dolce con la tecnica del "poiàt": il bosco cominciò ad essere tagliato in grande abbondanza, anche in zone molte lontane, come il "Kol de la Montana" . Il carbon dolce, prodotto sul posto, veniva trasportato a valle, mentre l' "aél'' (cioè lo spiazzo dove era stato allestito il "poiàt") rimaneva a testimoniare lo sfruttamento del bosco.
    Dopo la chiusura delle miniere nel secolo XVI cessò lo sfruttamento del bosco per la produzione intensiva di carbone dolce, ma insieme, purtroppo, peggiorò anche la qualità della vita e vi fu nella vallata una grande crisi, che portò a una forte emigrazione e allo sfruttamento intenso e rigorosamente regolamentato delle poche risorse agro-silvo-pastorali offerte dal territorio.
    Questa situazione di intenso sfruttamento del territorio creatasi dopo il 1000 è rimasta sostanzialmente immutata (salvo la parentesi "industriale" dello sfruttamento delle miniere di ferro) fino al secondo dopoguerra, agli anni '50-60 del nostro secolo: più o meno fino a 30 anni fa.
    Nell'ultima fase, tuttavia, a partire pressapoco dalla seconda metà del secolo scorso, furono introdotti vari elementi nuovi di "progresso", che via via migliorarono la qualità di vita delle popolazioni.