Nacque a Ravenna nel III secolo d.C. da famiglia nobile, ma pagana. A 15 anni fu istruita e battezzata dal sacerdote Ermolao insieme alla nutrice Maura. Quando il padre Siro seppe della sua conversione e del battesimo tentò in tutti i modi di distoglierla dalla fede. Il prefetto Quinziano la citò in tribunale, ma sia Santa Fosca che Santa Maura rifiutarono di apostatare: vennero sottoposte a flagellazione e sepolte nelle grotte presso Sabrata in Tripolitania. Il culto della santa inizialmente ebbe origine ad Altino e si radicò poi in Venezia. In un diploma di Ludovico il Pio dell'815 sono citate notizie della chiesa di Santa Fosca a Torcello; nell'853 nel diploma di Ludovico II è ricordata una chiesa di Santa Fosca a Torcello, di pertinenza del monastero di San Zeno a Verona. Tuttavia il culto di Santa Fosca e Santa Maura assunse un impulso verso il 1001, anno in cui le reliquie vennero traslate da Torcello a Venezia. Il culto di Santa Fosca a Selva di Cadore è dovuto alle facoltà attribuite alla santa di protettrice dei contadini. La ricorrenza di Santa Fosca viene celebrata il 13 febbraio, anche se qui però è venerata con più fervore, la Madonna Assunta.