Affrontare il rilievo di un centro urbano non è cosa semplice: di certo, in questo caso, il modello virtuale non basta. Il rilievo urbanistico non differisce affatto dall'esame diagnostico di un essere vivente, l'unica differenza sta nell'età del paziente e, nel caso dei centri urbani, essa è tanto avanzata da rendere estremamente difficoltosa l'anamnesi!
I tentativi di questo laboratorio per individuare una metodologia di rilievo urbanistico, in oltre vent'anni di ricerca, sono stati tanti, ma sempre con scarsi risultati. Indubbiamente una svolta non trascurabile è stata impressa dalla partecipazione al laboratorio di quartiere di Otranto, nel 1980. L'idea di un centro diagnostico e di un centro di documentazione di quartiere, con la partecipazione degli abitanti e la direzione dell'architetto-condotto, sembrava un'ottima idea, ma dopo vent'anni, è rimasta una semplice proposta di difficilissama attuazione. Nella convinzione che l'età idonea per qualsiai tipo di alfabetizzazione non debba essere superiore a quindici anni e dopo l'esito positivo della sperimentazione presso la scuola elementare "Balilla", con il progetto Ce.I.P.E. si tentò di avviare, presso le scuole elementare e media del Centro storico, la formazione di abitanti che potessero collaborare con il centro di documentazione di quartiere.
In questa sede inizieremo con l'esame di alcune esperienze studentesche, che sono servite a dimostrare quanto il rilievo urbano sia un'entità viva, esigente di un continuo aggiornamento:
1) il centro storico di Monopoli (BA), nell'analisi effettuata da un gruppo di studenti del corso di cartografia tematica della Facoltà di Architettura di Bari, nell'a.a. 1993/94. All'epoca il laboratorio non disponeva di un sito Internet e, per la presentazione multimediale, si faceva ricorso alla programmazione con HyperCard. Rinunciando agli effetti visivi e sonori di questo linguaggio, possiamo esaminare il lavoro, così come risulta dal riversamento su Internet;
2) il centro storico di Bitritto (BA), oggetto, nel corrente anno accademico, del tema d'anno di Sante Consiglio, studente del corso di rilevamento fotogrammetrico dell'architettura;
2) il centro storico di MartinaFranca (TA), oggetto, nel corrente anno accademico, del tema d'anno di Elisabetta Fedele, studentessa del corso di rilevamento fotogrammetrico dell'architettura, che si è cimentata nell'aggiornamento a distanza della scheda di documentazione.
3) il centro di Giovinazzo (BA), analizzato ai fini dell'inserimento di un nuovo organismo architettonico;
L'analisi di questi lavori porta ad una semplice conclusione: il rilievo urbano non può essere affidato ad un gruppo di persone, che pretendono di svolgere questo lavoro in un tempo limitato. Obiettivo di questa ricerca è la creazione di un centro di documentazione virtuale, destinato ad archiviare e rendere diponibile su Internet la documentazione di un centro urbano, messa a disposizione dalla Comunità. Si tratta ovviamente di innescare un processo produttivo che possa essere alimentato dagli interessi più vari. A prima vista sembra non esserci niente di nuovo: infatti si è tanto parlato e si continua a parlare di " città virtuale", ma quasi sempre si è trattato di un'organizzazione verticistica a sfondo di lucro, che ha stroncato gli interesi culturali.
L'idea di base consiste nell'assegnazione, ad ogni numero civico, di uno spazio web gratuito, che potrà essere gestito autonomamente. Con un'adeguata campagna di sensibilizzazione, la tanto decantata città virtuale potrà nascere e crescere con criteri non molto differenti da quella reale.
Premesso che già esistono numeroiime iniziative nel settore: si tratterà di coordinarle con un semplice censimento, nel quale possono essere coinvolte le scuole di ogni ordine e grado, a cominciare da quelle elementari. Non bisogna dimenticare che per ogni numero civico esiste almeno uno studente, che potrà esporre su internet, per esempio, il negozio o la bottega del proprio padre o di qualche conocente. Inizialmente si limiterà a mettere qualche fotografia, ma col tempo, quando avrà imparato a leggere e scrivere con i linguaggi ipertestuali, potrà consentire la visita virtuale del negozio, l'esame dei singoli prodotti con i relativi prezzi e, chissà, anche l'ordinazione via rete.
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