Nell'intento di avviare la costituzione di un centro di documentazione fotogrammetrico, nel 1980 iniziarono i tentativi di individuare una metodologia di rilievo. La prima occasione fu offerta dal progetto della Regione Puglia per il "censimento e la catalogazione dei trulli della Valle d'Itria" nell'ambito del quale fu organizzata una Unità Fotogrammetria con un gruppo di sei giovani della ex-legge 285, i quali operarono su una zona campione.
Il programma della campagna di rilievo prevedeva:
- individuazione delle costruzioni tramite un fotopiano aereo a grade scala;
- verifica in campagna dello stato dei luoghi;
- ripresa dei fotogrammi con la camera stereometrica Wild C120;
- compilazione della scheda di ripresa;
- sviluppo e catalogazione dei fotogrammi;
- verifica delle coppie di fotogrammi stereometrici;
- compilazione ed archiviazione della scheda relativa ad ogni singola stazione di ripresa;
- analisi delle coppie stereometriche per programmare la restituzione;
- restituzione finalizzata con l'autografo Wild A40.
Siamo ancora in un'epoca in era d'obbligo il riversamento di qualsiasi elaborato su copia eliografica, per cui ci si è sempre proccupati di integrare le copie dei grafici di restituzione con le copie dei fotogrammi, appositamente stampati su supporto trasparente, senza rinunciare a tentativi di impiego della fotogrammetria inversa.
I risultati di questa sperimentazione furono illustrati in occasione di una mostra-convegno organizzata nel maggio 1981 e nell'ambito della quale fu allestito un laboratorio di fotogrammetria, in cui era possibile consultare il catalogo, analizzare i fotogrammi con lo stereoscopio e cimentarsi in un'operazione di restituzione.