tema: progetto di una chiesa a Bari

Studente: Davide Daddabbo


Si tratta di uno studente, che, avviato sin da piccolo all'uso del computer, ha avuto la fortuna di frequentare un Istituto Tecnico per Geometri aperto all'uso di programmi CAD.
  Iscrittosi al Corso di Laurea in Ingegneria Edile del Politecnico di Bari, dopo il primo anno di corso, insoddisfatto del piano di studi consigliato dalla Facoltà, ha presentato un proprio piano di studi individuale, finalizzato alla redazione di un progetto esecutivo, mirante alla valutazione dei costi di produzione e manutenzione dell'edificio, fino alla redazione del libretto di uso e manutenzione.
   Oggetto del piano di studi è il progetto PFLIP '72, classificatosi secondo al concorso per il progetto di massima di un centro parrocchiale in Bari, indetto nel 1972.
   Questo lavoro è stato preso in considerazione perché consente un riflessione sulle nuove tecniche della rappresentazione, in particolare per quel che concerne gli attuali programmi d'insegnamento e, più in generale, per la sperimentazione di quanto previsto dalla riforma degli studi unversitari.
   Già un rapido esame del prospetto e della sezione del progetto originale, evidezia l'uso improprio del "curvilineo", che non ha consentito di tener conto della rispondenza della struttura alle esigenze statiche. Per disegnre, all'epoca, la visione prospettica, fu necessario realizzare un plastico e fotografarlo da vari punti di vista. L'inquadratura prescelta fu stampata su supporto fotografico trasparente, trasferito su supporto eliografico (anch'esso trasparente) ed opportunamente ridisegnato per essere trasformato in "disegno " (nel bando di concorso era vietata la presentazione di plastici).
   L'utilizzo dei programmi di modellazione, per la rappresentazione dello stesso progetto, ha consentito di rappresentare i singoli elementi in un proprio sistema di riferimento (che può essere scelto nel modo più opportuno) per trasferirli, in un secondo momento, nella posizione definitiva. Considerato che la scala di rappresentazione è 1:1, lo studente ha persino la possibilità di simulare la costruzione reale dell'edificio.
   A tutto ciò va aggiunto che ciascun oggetto può essere quantificato a livello economico e, di conseguenza, parallelamente alla rappresentazione, il progettista riesce a valutare i costi di ciò che viene disegnato. Limitandoci semplicemente all'impianto di illuminazione, la scelta e l'inserimento di lampade, il cui effetto viene giudicato soddisfacente, consente di quantificare i consumi di energia elettrica.
   Non è mai abbastanza sottolineare che, nella rappresentazione digitale tridimensionale, il modello va studiato nella forma grafica e realizzato integralmente con una continua verifica, con tempi tutt'altro che trascurabili anche in presenza di macchine veloci. Una volta completato, il modello può essere ruotato a piacimento ed osservato dall'alto in modo zenitale o con l'inclinazione desiderata. Se si posiziona il punto di vista a livello stradale, è possibile simulare l'ingresso nella struttura, avvicinarsi all'altare, guardare verso l'alto oppure osservare qualche particolare, con un comportamento del tutto simile a quello di un osservatore che visita una struttura già realizzata.
  Per la rappresentazione digitale di questo modello, è stato utilizzato, in un primo momento il programma "ZOOM® 5.0" ed in un secondo momento il programma "FormºZ", per un totale di 180 ore-uomo, nelle quali va compreso il tempo necessario per familiarizare con il secondo programma.È evidente che molto spesso l'operatore, fiducioso nell'esperienza acquisita, preferisce rielaborare completamente il modello, così, dopo 220 ore la situazione è risulta completamente cambiata.
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  In questo "approccio" alle nuove tecnologie, almeno nella realtà universitaria barese, lo studente non solo si trova ad operare da autodidatta, ma quasi sempre viene contrastato. In questo caso particolare il lavoro sopra descritto sembrerebbe più che coerente con un corso di "Disegno dell'architettura 2º", ma il docente ha preteso il rilievo di un monumento. Inserito in un gruppo di quattro studenti, solo con la pazienza e l'entusiasmo dei vent'anni, lo studente ha proceduto al rilievo del prospetto della cattedrale di Cisternino.
  Anche in questo caso, il programma di modellazione utilizzato è stato "Zoom®5" e il tempo di restituzione del solo prospetto ammonta a circa 28 ore-uomo. Il modello, una volta creato, può essere osservato e fotografato come meglio si crede. A parte i fotogrammi di verifica, sia di particolari che di vedute globali, può essere interessante affiancare la restituzione del prospetto alla foto dell'originale, osservarlo dal basso o dall'alto. Superfluo appare, infine, accennare alla possibilità di sezionare il modello con un piano orizzontale oppure verticale, ma anche in quest'ultimo caso si può scegliere una rappresentazione ortogonale o prospettica.
  Il modello, così ottenuto, andrebbe fotografato in funzione della finalizzazione del rilievo e le immagini, rese interattive, dovrebbero richiamare immagini reali, anche stereofotogrammetriche. Purtroppo tutto questo è stato ignorato dal docente che ha preteso il plottaggio del rilievo. Ancora una volta i tempi, sono tati più che raddoppiati e la triste esperienza ha ispirato la preghiera del rilievo.

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