Per quel che concerne l'acquisizione dell'informazione, una volta chiarita la metodologia, non resta che trasformarla in un fenomeno culturale, cominciando a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado. Se è valido il motto "conoscere per tutelare", occorre insegnare a leggere i Beni Culturali, alla stessa stregua di come, per anni, la scuola si è cimentata nel tentativo di far leggere "I Promessi sposi". Ovviamente le informazioni andrebbero incanalate nei vari settori, in modo da essere continuamente corrette, aggiornate ed immesse in rete.
   Prima di pianificare qualsiasi operazione, mirante all'acquisizione delle informazioni per il GIS, occorre ribadire quelle che sono le caratteristiche del "mezzo di trasporto" delle informazioni stesse, nel nostro caso Internet. Cominciamo col ribadire che Internet è una struttura orizzontale, ciò significa che bisogna accantonare qualsiasi idea di creare a priori una struttura centrale, capace di prescindere da strutture concorrenziali o, addirittura, di censurarle. Internet, nata per scopi militari, ha proprio la caratteristica di essere immune da qualsiasi tentativo di censura della comunicazione. Quindi una eventuale struttura centrale potrebbe avere solo il compito di coordinare quelle periferiche, accettando il rischio di soccombere se le proprie capacità dovessero risultare insufficienti.
   Proviamo a pianificare l'operazione. Il primo obiettivo da raggiungere è l'alfabetizzazione: sarebbe inutile ogni raccolta d'informazioni, se poi non si è in grado di comunicarle. A questa operazione non può che essere interessata la scuola elementare. Si tratta semplicemente di digitalizzare cartoline o fotografie e corredarle con un testo sufficiente ad identificarle. Poi c'è da augurarsi che la Scuola dedichi almeno una disciplina alla memoria storica del territorio, nell'ambito della quale lo studente possa avere la possibilità di migliorare e completare la documentazione, fino alla conclusione dei propri studi.
  Nel nostro caso, dovendo individuare una metodologia di lavoro e, quindi creare un telaio dimostrativo, avvieremo la documentazione di un centro urbano, in collegamento con una struttura che vanta già un'esperienza di documentazione ed analisi della realtà locale, anche se per la diffusione utilizza mezzi tradizionali. Così come abbiamo avuto modo di verificare attraverso i lavori degli studenti, il problema più difficile da superare non è tanto quello del reperimento della informazioni, ma piuttosto quello di divulgarle con un nuovo linguaggio, qual'è il "linguaggio multimediale".
   In un secondo momento, quando disporremo di una metotologia di lavoro accettabile, tenteremo il collegamento con una struttura scolastica.

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