Smettendo di sognare ed aprendo gli occhi, ci accorgiamo presto che anche i sogni sono superati. Le immagini, qui riportate, sono state tratte da un software dimostrativo di QuickTime VR, la "rivoluzionaria tecnologia Apple che porta la realtà virtuale sulla scrivania di ogni personal computer". Il software consente, stando comodamente seduti in Italia, di visitare il "supermercato della Apple". All'interno del grande magazzino è possibile muoversi con l'ausilio dei pulsanti posti sulla sinistra dello schermo oppure facendo click sulla piantina posta in basso o, ancora, curiosando ed indicando sul fotogramma la direzione di spostamento. Possiamo ingrandire la zona del fotogramma che ci interessa e fare click su di un oggetto per isolarlo ed osservarlo da tutti i punti di vista, come se lo avessimo tra le mani. QuickTime VR è la più recente tecnologia multimediale di Apple, che mette l'utente al centro di una scena navigabile a 360°. Questa tecnologia consente di assemblare più fotografie scattate in successione panoramica e, superando i problemi relativi alla riconnessione, proietta il risultato su di una superficie cilindrica per conferirgli un aspetto tridimensionale. Quali sono i vantaggi che ci fanno preferire questa tecnologia al filmato che prima stavamo sognando? Sono gli stessi che ci fanno preferire la fotogrammetria digitale a quella analogica, primo fra tutti la facilità di trasmissione a distanza! La panoramica ottenuta con QuickTime VR richiede una quantità di memoria di massa di gran lunga inferiore a quella richiesta per un filmato digitale con gli stessi contenuti. Le immagini di questa pagina, mostranti una cella di "Alcatraz", sono state prelevate dalla "solita" America, via Internet, con un banale modem a 14.400 bps ed un computer portatile Mac Duo 270c. Il nuovo tipo di "filmato" occupa appena 523K su disco; consente di aprire o restringere il campo di ripresa tramite i tasti Control ed Opzione e di spostare verso destra o sinistra, l'angolo visuale (fino alla rotazione di 360°) con l'ausilio del mouse. Resta scontata la possibilità di uscire dalla finestra o dalla porta per visitare la parte restante dell'edificio. Far presente che una simile tecnologia rappresenta il minimo indispensabile per la documentazione dei Beni Culturali sembra cosa superflua, così come è superfluo ricordare che fra qualche anno diventeranno accessibili anche i costi per rappresentare gli oggetti nella "vera" realtà virtuale. Dunque la scheda multimediale dei Beni culturali deve essere in continua trasformazione e, grazie a questa evoluzione, essa stessa potrà "fare cultura".