Il sottoprogetto "fotogrammetria e didattica" è destinato alla diffusione della fotogrammetria nelle scuole di ogni ordine e grado, cominciando dall'aggiornamento della classe docente. I primi tentativi di organizzare appositi corsi o di inserire qualche lezione di fotogrammetria in corsi a carattere più generale non hanno dato i frutti sperati: agli insegnanti la fotogrammetria è apparsa una disciplina interessante, ma strettamente tecnica. L'unica scuola che ne ha in programma l'insegnamento (previsto al quinto anno) è l'Istituto tecnico per geometri, ma basta aprire un libro di topografia per capire che la fotogrammetria viene presentata in modo da renderne impossibile l'apprendimento; in questi Istituti il 1986 sarà ricordato come un anno di grande calamità perché la fotogrammetria è risultata tra le prove scritte dell’esame di maturità. Se si entra in un qualsiasi laboratorio di topografia è facile trovare un restitutore fotogrammetrico o una camera per riprese terrestri, ma è molto difficile che il laboratorio sia dotato di stereoscopi e di fotogrammi metrici. In realtà il problema della diffusione del linguaggio fotogrammetrico appare paradossale: tutto ciò che si richiede è l'osservazione dell'immagine tridimensionale mediante lo stereoscopio; operazione che risulta non solo di estrema semplicità, ma entusiasmante per tutti; eppure nel 1985, quando il progetto finalizzato "fotogrammetria e tutela del territorio" è stato varato, la fotogrammetria appariva come una tecnica di documentazione che spaventava tutti! Per evitare che il progetto si risolvesse in parole inutili, non è rimasto che procedere con spirito francescano e così si è andati avanti, cominciando dalle scuole elementari.
Sezione I: "Aggiornamento della classe docente".
Sezione II: "L'insegnamento della fotogrammetria nell'Università".
Sezione III: "L'insegnamento della fotogrammetria nelle scuole secondarie".
Sezione IV: "L'insegnamento della fotogrammetria nella scuola elementare".
Sezione V: "Aggiornamento del personale degli Enti locali".