Il 27 maggio 1992, a conclusione della prima fase del corso, presso il complesso di S.Scolastica, si è svolto un seminario di verifica, con la partecipazione dell’Assessore alla Pubblica Istruzione di Bari, del Rettore del Politecnico, dei responsabili delle due scuole e degli stessi protagonisti della sperimentazione. L’idea, che aveva animato gli organizzatori del seminario, era di proporre, sulla base dei risultati raggiunti, l’istituzione di un "College fotogrammetrico" (con "e" e non "io" come finale). Il sistema di reclutamento degli studenti e dei docenti avrebbe dovuto essere lo stesso adottato nello sport: posti limitati e selezione sulla base del rendimento e della capacità produttiva. Ma già dalle prime battute del seminario ci si è resi conto che esisteva una solo desiderio: escogitare un modo per risolvere il problema della devianza minorile. Alla luce dei risultati raggiunti, il corso di fotogrammetria era un’ottima medicina, tanto che un’insegnante di un altro quartiere "a rischio" ne aveva chiesto uno anche per la propria scuola. La discussione è stata fatta alla presenza delle piccole "cavie", che quasi certamente hanno pensato di aver partecipato non ad un corso sperimentale universitario, ma ad uno per il recupero di piccoli delinquenti. E’ emersa la differenza, scarsamente nota, tra "la formazione per l’occupazione" e "l’occupazione per la formazione". L’artigiano che opera perché appassionato del proprio lavoro, guadagna sufficientemente per vivere, mentre chi pretende di fare l’artigiano per guadagnare, non trova clienti! Nella scuola l’insegnante, generalmente, entra per avere uno stipendio "sicuro", ma è disposto, in ogni momento, a barattare l’insegnamento con un altro lavoro più redditizio: con quale spirito affronterà il ragazzo terribile? Per il "recupero" dei ragazzi della "città vecchia" (che sulla propria carta d’identità hanno scritto "nato a Bari Vecchia", nella convinzione che si tratti di un paese diverso da Bari!) vengono stanziati fondi per organizzare incontri di calcio ed altri... passatempi, ma chi pensa al loro futuro? Con la sperimentazione si era tentato di avviare, presso le scuole, questo tipo di didattica, ma si è constatata solo la disponibilità a raccogliere: quando si tratta di "arare e seminare", il progetto diventa "utopia". Non è il caso di scomodare il Vangelo, ma riemerge la differenza tra il pastore mercenario, pronto ad abbandonare le pecore, ed il vero pastore che "guida le pecore seguendole". I rapporti con i due istituti scolastici sono cessati con la fine dell’anno scolastico 1992/93, proprio quando si sarebbe dovuto spostare l’attività didattica presso le rispettive scuole, fino a renderle autonome. Ma probabilmente l’unico motivo per cui era stata accolta la proposta del Comune, era stato quello di "alleggerire" il carico didattico.