Se i due fasci di rette, determinati dagli assi visuali in fase di ripresa, non coincidono con quelli individuati nellosservazione della coppia stereo di fotogrammi, limmagine percepita dal cervello differirà dalloriginale. Spesso, però, si fa ricorso ad una opportuna variazione delle condizioni di osservazione rispetto a quelle di ripresa. La ricostruzione dellimmagine, comunemente chiamata modello ottico tridimensionale, viene deformata o semplicemente ridotta per rendere più agevole lanalisi dimensionale. Per analizzare, per esempio, le deformazioni di una superficie piana possiamo semplicemente aumentare, in fase di osservazione, la distanza principale esasperando eventuali convessità o concavità presenti. Aumentando, invece, la base di ripresa rispetto a quella di osservazione potremo ridurre in scala il modello ottico o, viceversa, ingrandirlo a piacere: unapplicazione di questo principio si ha in stereofotogrammetria, dove il rapporto base/distanza di ripresa viene contenuto nellintervallo 1/5 - 1/20 per consentire lanalisi dimensionale in condizioni ottimali.